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Una serie di domande ricorrenti tra i tifosi sono le seguenti: “Ma come è possibile che la Juve non abbia soldi per fare mercato? Perché si parla della Juve come di una società con i conti messi tanto male? Proprio della Juve, la società che domina in Italia da una decina d'anni, che ha Cristiano Ronaldo e via dicendo? E tutte le altre?”. Sintesi forzata, ovviamente, per semplicità senza voler apparire semplicistici. Senza andare a scomodare paragoni con altre realtà, perché soprattutto in Italia non è che ci siano club di primo piano che possano vantare una disponibilità economica tale da spendere e spandere, una delle risposte va ricercata proprio nella crescita esponenziale degli ultimi dieci anni. Che ha portato a un aumento esasperato dei costi di gestione, soprattutto alla voce stipendi (parlando di prima squadra, si intende): negli ultimi venti mesi non sono mancati i tentativi di correre ai ripari per continuare a crescere, basti pensare al bond da 150 milioni, all'aumento di capitale da 300 milioni, ai 300 milioni registrati di plusvalenze negli ultimi due esercizi, arrivando pure all'accordo sugli stessi stipendi all'inizio del lockdown che ha permesso di chiudere il bilancio con un risparmio di circa 90 milioni. Poi però anche il coronavirus ha contribuito ad acuire le difficoltà economiche nel calcio, più grande è il club, più grandi sono i problemi causati dalla crisi: basti pensare che la Juve per ogni partite interna disputata a porte chiuse deve segnare circa 4 milioni di mancato incasso, mica pochi. Infine il cammino in Champions che si è fermato ai quarti e poi agli ottavi quando sarebbe servito arrivare almeno in semifinale, ha fatto la sua parte. Ma soprattutto, i costi, rappresentano il problema principale, appunto. Solo guardando agli stipendi dei giocatori della prima squadra, ad oggi, la nuova stagione registra un preoccupante totale: 143 milioni circa di ingaggi netti, cui sommare in determinati casi anche i proverbiali bonus (per Matthijs de Ligt si parla di 4 milioni ad esempio). Una cifra enorme, condizionata da una rosa attualmente ancora extralarge e composta da ben 27 giocatori, a cui andrebbe poi sommata la voce degli allenatori e i rispettivi staff tecnici (circa 10 milioni di euro netti). Non solo: per 21 di questi 27 giocatori bisogna ancora da corrispondere 2,5 mensilità (di 4 congelate) della passata stagione, come previsto dall'accordo sugli stipendi dal momento che poi la stagione è ripartita e si è conclusa. A oggi, la voce stipendi arriva quindi a toccare addirittura i 170 milioni netti. Un'enormità.

Ecco quindi perché, o meglio, ecco quindi uno dei motivi che impediscono alla Juve di fare mercato come sperato, voluto, necessario. Ecco perché bisogna vendere, possibilmente senza svendere, magari persino rescindere. Ecco perché i nuovi acquisti non potranno andare oltre (salvo eccezioni particolari) i 9 milioni di ingaggio lordo. Ecco perché una delle tre linee guida è quella che comanda: abbattere il monte ingaggi.

Scopri in gallery quanto deve pagare la Juve per ogni giocatore nel 2020-2021