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Alla ricerca della garra perduta. È l’imperativo di Rodrigo Bentancur, uno dei più opachi di questo inizio di stagione. Uno stato di forma che accomuna il centrocampo di Andrea Pirlo, quasi un controsenso se si pensa che si tratta del reparto dove in carriera fece le fortune delle sue squadre. Ma fino a questo momento, la luce si è accesa ad intermittenza, lasciando spazio ad una sensazione di piattezza, sia a livello collettivo che nei singoli. Si chiede di più a tutti, a partire da Rabiot e Arthur fino a Bentancur, colui che per gradi doveva essere una sorta di erede di Miralem Pjanic essendo alla Juve dal 2017. Ma per ora, fatica a carburare. Manca la garra, intrinseca nel sangue uruguaiano.

INVOLUZIONE RISPETTO ALL’ANNO SCORSO - L’ex Boca Juniors ha sempre mostrato una dinamicità e una straripanza unica, manna dal cielo per le azioni di ripartenza della Juventus e prezioso nel filtrare gli attacchi avversari. Tutto questo è stato ammirato lo scorso anno sotto la gestione Sarri, in cui l’evoluzione di Bentancur stava proseguendo nella giusta direzione. Quest’anno la musica è cambiata, lo dimostrano i numeri. Non è mai stato un goleador, ma il suo apporto in fase offensiva si faceva sentire eccome. Come riporta La Gazzetta dello Sport, quest’anno gli assist all’attivo sono pari a zero e sono solo 3 le occasioni create in 11 presenze. Lo scorso anno, invece, fu capace di servire 7 passaggi decisivi ai compagni e di creare una media di 1,28 occasioni a partita. Un vero e proprio motore per la mediana bianconera, velenoso davanti e quasi necessario per aiutare la retroguardia. Il compito è chiaro: Pirlo dovrà ridare lustro alle qualità di Bentancur, anche per riequilibrare un reparto che in diversi frangenti di partita appare fragile. La via per la rinascita passa dai suoi piedi, dalla sua garra.