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Il volto che campeggia su tutte le pagine dedicate alla partita è quello di Gonzalo Higuain, della sua gioia per un gol che mancava da troppo tempo e che rappresenta un nuovo punto di partenza. Se il Pipita è l'uomo decisivo, però, nell'analisi della gara è impossibile non evidenziare come la Juve abbia messo le ali al momento giusto. Soprattutto da un lato. Il primo gol, infatti, è tutto confezionato dagli uomini di sinistra e non è certo un caso.

SORPASSO A SINISTRA - Quando Allegri cambia e getta nella mischia Higuain, la scalata è naturale: Mandzukic torna a sinistra, l'argentino va nel mezzo e Douglas Costa va dall'altro lato. Proprio quella mossa cambia le carte sia perché è poi Higuain a fare gol, sia perché rimettere Mandzukic davanti ad Alex Sandro riattiva un legame e un'intesa che fanno la differenza. L'ex Porto, fino a quel momento positivo, diventa inarrestabile, duetta a velocità supersionica con Mandzukic e fa saltare le barriere elleniche. L'azione del gol del vantaggio è da vedere e rivedere: inizia Alex, Mandzukic lo lancia con un tocco di grande classe e poi ancora il brasiliano raccoglie e serve il Pipita. 1-0. Da manuale.

DOUGLAS COSTA RIMANDATO - Non è una bocciatura per Douglas Costa, ma evidenzia, se ce ne fosse bisogno, che il brasiliano deve ancora trovare il suo posto nel mondo Juve. La qualità non manca, ma l'intesa con Alex Sandro deve ancora affinarsi. Il numero 11 bianconero è una bellissima pedina che non ha ancora imparato le mosse. Mandzukic e Alex Sandro formano una catena perfetta, con Douglas i meccanisimi ancora si inceppano. Ci sarà tempo e sarebbe folle pretendere da lui le stesse cose che offre ora Mandzukic, ma se vuole capire a cosa aspirare può guardare l'ultima mezz'ora. Non per diventare un altro Mandzukic, ma per inserirsi in quella catena con le sue caratteristiche, impreziosendola e diversificandola senza indebolirla. 

@Edosiddi