commenta
Dal prato di Villar Perosa alle colonne del New York Times, un messaggio si diffonde chiarissimo nel mondo Juventus: i top player rimangono qui. Che sia Dybala, rapido a rispondere ai colleghi statunitensi sul proprio futuro (“Sono in un grandissimo club, al livello del Barça”) o Marotta, certo della permanenza di Alex Sandro (“Ha detto che vuole restare con noi”), certo è che i bianconeri siano tornati dall’amichevole in famiglia con un carico di nuove sicurezze. Un bottino che dovrà tuttavia essere rinforzato ulteriormente in futuro.

ALEX SANDRO E LA FIRMA - Il corteggiamento del Chelsea su Alex Sandro è durato (e durerà) tutta la finestra di mercato: la proposta economica sul tavolo del brasiliano è sempre stata importante, unita alla promessa di un ruolo di primo piano nella squadra campione d’Inghilterra. Un flirt che ha fatto vacillare a più riprese l’ex Porto, ma non la Juve. Dopo l’addio di Bonucci l’eventuale trasferimento del terzino - un altro dei cardini su cui si è fondata la formazione finalista in Champions League - è stato archiviato fra le idee di fantamercato, nonostante i continui rilanci dei Blues arrivati persino a sfiorare quota 80 milioni di euro. Niente da fare: come ribadito oggi da Marotta, la volontà di Alex Sandro è chiara. Il prossimo step sarà la firma sul nuovo contratto bianconero, per murare una volta per tutte un Antonio Conte che non ha mai smesso di sperare. "Devi dire qualcosa?", gli hanno chiesto da JTv: e lui, in maniera quanto mai esplicativa, ha scosso la testa.

DYBALA E L'INCUBO - Le parole sono importanti, ma non bastano. Non basteranno mai. Accompagnata alle dichiarazioni, servirà presto una rinnovata dimostrazione di forza europea sul campo. La stessa citata da Dybala, in un’intervista che non può non far esultare tutti i tifosi bianconeri. La Juve è come il Barcellona, dunque perché andarsene? Vero, verissimo: ma al contempo la Joya ribadisce l’importanza della Champions League, l’unico luogo “dove misurare realmente le qualità di un giocatore”. Perché in Serie A “è difficile segnare”, nella Liga le squadre top “possono vincere anche 6-0”, ma alla fine lo sguardo termina sempre alla Coppa dalle Grandi Orecchie. Cardiff come un “incubo” da cui svegliarsi, da cancellare il prima possibile: la Juve come portatrice di sogni splendidi. Adesso è il momento di realizzarli. Per far sì, una volta per tutte, che i top player rimangano qui.

@mcarapex