LE PAROLE - "Quando entrai a far parte delle giovanili dell'Atletico Paranaense, avevo 15 anni e guadagnavo appena 100 dollari al mese. Il club però mi ha messo tutto a disposizione: casa, cibo e lezioni scolastiche, quindi di quei soldi ne spendevo 50 e il resto lo risparmiavo. Il mio primo successo ottenuto grazie al calcio fu quando risparmiai 300 dollari e li diedi ai miei genitori. Usarono quei soldi per dipingere la facciata della nostra casa. Avrei potuto comprare qualsiasi cosa, ma in quel momento dovevo aiutare la mia famiglia. Molte volte, oggi, esco con la mia famiglia e succede di spendere anche 300 o 400 euro in una serata. Poi, però, mi chiedo a quanti real brasiliani equivalgono: mi sento un po' in colpa di aver speso così tanti soldi in una sola sera"
SULL'ARRIVO IN EUROPA - "Mi è sempre piaciuto affrontare giocatori forti, quelli che magari facevano paura, perché dovevo stare più concentrato. Uno dei giocatori più difficili che abbia mai fronteggiato è Douglas Costa. Trattenerlo è quasi impossibile, se poi ti scappa via dimenticatelo. Allenarmi con giocatori come lui, Cristiano Ronaldo, Dybala o Bernardeschi mi aiuta a crescere molto e mi dà più fiducia in vista delle partite importanti, come quelle di Champions League, per esempio. Uno dei migliori compagni che abbia avuto è stato Lucho González al Porto. Per l'uomo che era e la dedizione che aveva nel lavorare è stato uno dei migliori esempi per me. Era un leader, ma rispettava tutti, mi sono sempre ispirato a lui".