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Andrea Agnelli, presidente della Juventus, dice la sua sul futuro di San Siro e non solo. Queste le dichiarazioni del numero uno bianconero, intervenuto da Milano nel corso dell'evento de Il Foglio:

SAN SIRO - "Vedere uno stadio come questo, che ancora oggi è pieno, è straordinario. Ma bisogna fare delle riflessioni su cosa sia un impianto moderno, su quali siano le esigenze di un impianto moderno che possa essere utilizzato a 360° per sponsor e attività. Da questo punto di vista San Siro fa sentire la sua età. Se dovessi essere io a scegliere, vorrei un impianto moderno e del tutto nuovo. Non si può essere nostalgici quando si guarda alle innovazioni e alle migliori condizioni per giocare a calcio. Se la decisione spettasse a me, farei di tutto per avere un impianto del tutto nuovo. Inter e Milan? In una situazione ideale chiunque vorrebbe uno stadio individuale, di proprietà, per brandizzarlo. Ma entrano in gioco una serie di riflessioni economiche e di pianificazione, sta ai club fare le proprie valutazioni. Se guardiamo al Tottenham, ha inaugurato un impianto ultra-moderno con un investimento di un miliardo e mezzo. Se guardiamo allo Stadium, l'investimento è stato di 150 milioni. Quindi si possono avere valutazioni diverse dal punto di vista dell'investimento". 


PIANO POST-2024 - "Il futuro del calcio è tutto da scrivere, ma è giusto pensarci oggi. Il 2024 è una scadenza precisa, è il momento in cui scade il calendario internazionale. E' un momento importante, dobbiamo individuare soluzioni che siano nell'interesse dei club ma anche delle nazionali, per cui ci vuole molto rispetto. Quello che è successo nelle ultime due settimane e di cui abbiamo discusso nell'Assemblea Generale dell'ECA, è stato qualcosa di epocale. Ringrazio il presidente Ceferin e la UEFA, a Nyon abbiamo cominciato a riflettere su una visione europea del calendario post-2024. Secondo me avremo bisogno di 12-18 mesi per stilare un vero e proprio progetto del calcio europeo del futuro, sapendo che dovremo essere bravi ad ascoltare gli altri portatori di interessi".


FINE-SETTIMANA - "Giocare le competizioni internazionali nei weekend? E' un tema che diverte soprattutto il mondo dei media. In realtà la parola 'weekend' non è stata presa in considerazione, al momento sono troppi i fattori per arrivare ad un calendario post-2024 di rilievo. Si ragiona per date disponibili e si lavora ad un sistema che possa mettere nelle condizioni squadre come Genoa, Sampdoria, Bologna, Fiorentina di fare percorsi di crescita, per non rimanere ferme all'interno dei propri confini. Per questo parlare di fine-settimana è irrilevante in questo momento".

INGHILTERRA - "Bisogna fare i complimenti alla crescita della Premier League, una crescita che parte dagli anni della Thatcher. Hanno avuto la fortuna di far parte della rete del Commonwealth e di avere una lingua immediatamente riconoscibile in tutto il mondo. Se però andiamo a vedere il valore dei diritti domestici, non c'è grande differenza tra i campionati europei. C'è grande differenza dal punto di vista dei diritti internazionali. Cosa dobbiamo fare noi per crescere a livello internazionale? Torniamo ad una serie di problematiche che in Italia conosciamo perfettamente: se guardo una partita del campionato inglese vedo un campo sempre verde, un'illuminazione impeccabile, stadi pieni e servizi eccellenti".

STADIUM - "A Torino siamo stati criticati per aver costruito uno stadio da 41mila posti. Pentiti? Assolutamente no. Da questo punto di vista, bisogna sempre cercare di privilegiare il riempimento in tutte le partite".