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"Il Signore degli Agnelli", un "Re Solo", un uomo al comando. Comunque la si legga nei titoli dei principali quotidiani italiani, il concetto è chiaro: Andrea Agnelli sta stringendo la Juve intorno a sè, accentrando competenze e poteri. L'addio di Marotta è la chiave identificativa di tutto questo percorso, questa crescita, a cui il quasi ex ad bianconero dice, a ragione, di aver contribuito. Lui e Mazzia, i due amministratori delegati che lasceranno al prossimo 25 ottobre, aprendo a un nuovo corso. Ben più giovane. 

PARATICI E NEDVED - E' questo il concetto più importante: l'età. Il quadro bianconero punta al 2024, con un progetto a medio termine, quando i vari contratti televisivi con la Champions League scadranno e potrebbero cambiare anche la formula dei campionati, con la Superlega sempre in agguato. Paratici, al netto di una possibile uscita - come vi abbiamo raccontato sono tanti i club che lo seguono -, dovrebbe essere una figura centrale in questo progetto, in cui si occuperà come di consueto dell’individuazione di talenti e progetterà le strategie da attuare, sotto l'occhio vigile di Nedved. Volti si spicco e sempre più presenti sotto i riflettori, anche a protezione di tutte le situazioni delicate. Questo e altro ancora per il vicepresidente che dovrebbe avere un ruolo ancor più definito, andando ad inserirsi come volto noto e referente nelle trattative, come è successo per Cristiano Ronaldo. La giovane rivoluzione della Juve, con Agnelli a capo e un occhio alla carta d'identità.