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"C’è anche chi sposta gli equilibri ma non è più qui e bisogna ricordarlo anche a Leo che ha vinto sei scudetti". Così, il mio Presidente ha aperto la festa di Natale della Juve, parole giuste, anzi perfette. Perchè chi non c'è più non sa cosa si perde e allora una stuzzicatina per ricordarglielo è più che legittima. E' sempre Bonucci il centro di gravità di un Milan di cui ha voluto essere il capitano, chiesto a gran voce, e con cui è affondato per tutto questo tempo. Le due ultime vittorie possono ingannare, perchè così spesso accade con le nuove fiamme, anche se poi rischiano di spegnersi in fretta. Lui è sempre lì, bersaglio dei problemi, giustamente.

In poche ore Agnelli lo punge, ma non solo... a rincarare la dose ci pensa una milanista doc, Melissa Satta: "Una cosa che ho notato è che il Bologna è arrivato a San Siro con convinzione di vincere, una volta chi giocava contro il Milan arrivava a Milano e gli tremavano le gambe. Sembra una squadra senza anima, morta, è un problema non solo di gioco ma anche di giocatori. Un calciatore che costa 40 milioni (Bonucci ndr.) deve saper sostenere il peso della maglia".

Gli equilibri e i 40 milioni, stampati eternamente su di lui, come un biglietto da visita, per nulla invitante. Beh, lasciatemi aggiungere una cosa: contro il Bologna l'ho guardato bene e Bonucci non è proprio il leader. Quella fascia è più un laccio emostatico, da cui il vecchio capitano - Montolivo - si è liberato, tornando centrale. Suoi i salvataggi sugli svarioni difensivi, sua la spinta per la vittoria, la prima illusione. Equilibri, milioni e pure Montolivo... e bravo Leo.