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Così Andrea Agnelli fa il punto del progetto seconde squadre all'interno del convegno proposto da Lega Pro e Figc che si sta svolgendo allo Juventus Stadium: "Il principio di identità è stato l'elemento che ci ha visto compiere sforzi maggiori con la Juventus B. La squadra che abbiamo assemblato in fretta e furia, chiamando ragazzi che avessero un passato di Juve. Si sono riuniti senza capire esattamente cosa dovessero fare. In questo contesto, arrivando finalmente alla primavera di quest'anno, vedendo Hans Nicolussi Caviglia che potrebbe giocare in Primavera in quello che, come mi insegna il direttore Marotta che tiene a questo progetto e sono felice sia qui oggi, è realmente un campionato non allenante. Io riporto sempre il caso di Alvaro Morata, tecnicamente del Castilla ma che arriva da noi avendo già giocato in Liga e Champions. È evidente che se vogliamo avere ragazzi pronti per giocare partite internazionali, devono avere l'opportunità di fare. Nicolussi Caviglia ha vissuto la pressione dell'ottavo di ritorno di Champions con l'Atletico. Non sono un tecnico, ma le seconde squadre esistono in tutta Europa tranne che in Inghilterra dove vanno avanti fino all'Under 23 con i pari età, io penso che serva prendere le botte dai trentacinquenni. Tutte le altre leghe hanno intrapreso questo percorso di seconde squadre, se vediamo le nazionali campioni d'Europa e del Mondo si trovano tanti giocatori che hanno vissuto questa esperienza. L'altro elemento: i prestiti sono sotto la lente di ingrandimento, le grandi squadre acquistano i migliori giovani e li mandano in prestito, la Fifa vuole normare questa situazione limitando drasticamente il numero, i paesi che non hanno le seconde squadre si troveranno in difficoltà.
Avvertiamo la difficoltà di avere accettato l'iniziativa della Juventus. Il progetto è partito di fretta e furia con un atto di un commissario e non di una decisione in concerto. Noi vogliamo dare all'Italia uno strumento importante per tornare a competere ad altissimo livello, non è una partita che decide o meno la bontà di un'iniziativa sportiva. Noi vogliamo calarci nel sistema, nelle realtà di serie C e se possibile in serie B, per lo sviluppo delle leghe stesse anche in termini di visibilità".