commenta
Andrea Agnelli e John Elkann hanno parlato alla squadra, alla dirigenza e allo staff tecnico prima della sgambata a Villar Perosa, davanti alla cappella dove hanno voluto rendere omaggio alla famiglia proprietaria della Juventus.

IL PRESIDENTE - "Solo due parole, sono tre anni che non veniamo a Villar Perosa, l'ultima volta era stata nel 2019, dopodichè la vita l'abbiamo vissuta tutti e non è stato possibile venire qui. I nuovi non li ho contati se devo essere sincero ma devono essere sicuramente tanti, devono capire cos'è Villar Perosa per la Juventus. Villar Perosa per la Juventus è un pezzo di storia, tutte le squadre venivano in ritiro qua dagli anni '50 fino alla metà degli anni '90, quando il calcio ha cominciato ad aprirsi e a globalizzarsi. Da questo campo sono passati tutti quanti, da Sivori a Platini, da Zidane a Del Piero a Baggio, da Scirea a tutti quanti. Chiunque abbia indossato la maglia della Juventus dagli anni '50 ad oggi è passato dallo stesso campo e dallo stesso spogliatoio dove andremo tra qualche minuto per quella che è sempre stata una partita nella storia della tradizione della Juventus. Abbiamo sempre scelto di rispettare una tradizione che è unica, che permette ai tifosi di essere vicini e aprirsi a un contatto vero e reale. Abbiamo sempre pensato che fosse piacevole fare un passo nella casa del senatore qui sotto, quest'anno abbiamo deciso di cambiare e di venire qui nella cappella di famiglia perchè il 2023 segnerà un anno molto importante, cent'anni di proprietà della famiglia Agnelli della Juventus. Io l'ho sempre detto in tante interviste con grandissimo orgoglio, e i cent'anni non possono che rimarcarlo: siamo la più lunga proprietà di qualsiasi club sportivo di qualsiasi disciplina al mondo. Nessuno ha una proprietà così lunga. Ma se la Juventus è quella che è lo dobbiamo a chi sta riposando qui dentro, dal senatore Agnelli che ha fondato la Fiat al figlio Edoardo che ha creduto tantissimo nello sport, che è la persona che ha voluto acquisire la Juventus, passando poi nel secondo dopoguerra, agli anni '50 e '60 per quello che è stato fatto con mio zio, suo nonno (di John Elkann, ndr.), mio padre, quindi se la Juventus e tanti di voi sono qui oggi lo dobbiamo alle persone che sono dietro di noi. Quindi pensare che questa è la stagione che ci porta ai cent'anni ho pensato che fosse un motivo per portare omaggio a chi ha creato la Juventus e che fosse d'auspicio per l'anno prossimo per tornare qui con uno o più trofei omaggiando quella che è stata la grande tradizione. Perché siete voi che rendete grande la Juventus, anno dopo anno, con quello che fate sul campo. Oggi è un momento di riflessione per un anno importante".

ELKANN - "La cosa più importante è conoscere il passato, solo se uno conosce il passato è in grado di costruire il futuro vivendo il presente al massimo. Voi avete una grande responsabilità, con il mister, il nostro capitano e tutti voi, di vivere quest'anno in maniera importante: è un anno speciale perché si divide di fatto in due campionati, dovete attaccare subito per i primi tre mesi poi avete l'interruzione del Mondiale e riprendete. E questo dev'essere l'anno in cui voi dimostrate di essere la Juventus. La Juventus ha una storia importante ed è proprio per questo che noi oggi siamo qui, il momento vuole essere di raccoglimento per ricordare il nostro passato, chi lo ha costruito, ma soprattutto, forti di quello, essere spinti in avanti: è anche un momento di grande festa, perché chi non è mai stato a Villar Perosa vedrà quanta passione, quanto calore, quanto amore c'è, e questo è molto importante da sapere e da apprezzare perché avete la responsabilità di mantenere quell'affetto, quella passione, quella fede viva".

QUI SOTTO IL VIDEO CON LE PAROLE