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Il calcio è fatto di liti epocali e paci che avresti ritenuto impossibili. E’ quanto accadde alla Juve a cavallo tra vecchio e nuovo millennio. All’inizio del 1999 l’allenatore era Lippi, che aveva vinto tre scudetti (e una Champions…) in quattro stagioni; il grande capo del club era Umberto Agnelli, papà dell’attuale presidente Andrea, e la gestione diretta era affidata a Giraudo e Moggi.

 

Ebbene, in quella stagione la Juve andava male in campionato, benché fosse in corsa in Champions. Si era creata una frattura profonda tra tecnico e dirigenti, tanto che dopo una sconfitta in casa contro il Parma (un pesantissimo 2-4) Lippi si presentò davanti a Giraudo e Moggi, li guardò e sbottò: “Se il problema sono io, me ne vado”. Si aspettava lo fermassero, ma che dici, non ci pensare nemmeno, invece lo guardarono e rimasero in silenzio. Marcello capì che non aspettavano altro: pochi minuti dopo annunciava le sue dimissioni irrevocabili.

 

Alla base di quella frattura c’era la promessa di un imminente trasferimento di Lippi all’Inter di Moratti: un clamoroso affronto, che la Juve non digeriva. Si lasciarono malissimo, con reciproci sgarbi anche eclatanti (inclusi il furto e contro-furto del preparatore atletico Ventrone, che si promise ai nerazzurri e poi rimase in bianconero, giocandosi la stima di Lippi).

 

Quella frattura che pareva insanabile in realtà si ricompose con il tempo. Gli schiaffi reciproci si diradarono fino a diventare carezze, tanto che nel 2001 Lippi tornò alla Juve riprendendo la panchina che aveva ceduto ad Ancelotti e conquistando altri due scudetti, con tanto di bis in Champions sfiorato.

 

Forse memore di quella pace che pareva impossibile, e che lui visse da calciatore attento a ciò che gli capitava attorno, Conte auspica che il rapporto con Andrea Agnelli si possa risanare definitivamente, come accadde tra Lippi e il papà Umberto, Giraudo e Moggi (in realtà Luciano aveva continuato a mantenere relazioni normali con l’allenatore, unico tra i dirigenti bianconeri). Conte spera con tutto se stesso che la questione si sistemi e che gli venga riconsegnata la panchina della Juve. Altrimenti lo aspetta - guarda caso - proprio l'Inter. Le prossime settimane diranno.

@steagresti