15
La peggiore Juventus ha conquistato il suo nono scudetto consecutivo di un campionato talmente bislacco da renderlo estraneo a ogni logica. L’ultima parte del torneo, allucinante per scenografia e per prestazioni generali, ci ha regalato una squadra bianconera da dimenticare. Naturalmente non è possibile farlo perché la parte più delicata e importante di questa stagione infinita deve ancora arrivare ed è alle porte.

SCENARI MUTATI - La squadra di Sarri con gli ultimi risultati ottenuti e, soprattutto, subiti perlomeno una cosa è riuscita a farla. Quella di confondere le idee al Lione che, prima dello stop, non avrebbe mai immaginato di poter cullare eccessive illusioni sulla possibilità di andare avanti in Champions. Ora, invece, i francesi possono sentirsi ragionevolmente in diritto di presentarsi tra sei giorni all’Allianz per difendere l’uno a zero dell’andata o addirittura segnare un gol ai bianconeri che, vista la loro stanchezza sotto rete, potrebbero anche non recuperare. Dio non voglia che accada questo, ma occorre onestamente metterlo in conto. 

COSA CI VUOLE - Lo stesso Sarri, nell’ultima conferenza di ieri, non ha potuto evitare di ammettere che "Il Lione può fare paura”. Un’esternazione inimmaginabile fino a qualche mese fa vista la differenza sostanziale che esiste tra l’organico bianconero e quello lionese. Eppure neppur questo, che Dybala sia in campo oppure no (meglio ce la faccia, comunque), è sufficiente a garantire una certa tranquillità. Il passaggio alla fase finale della Champions per le due squadre sarà determinato non dal blasone e neppure dal potere economico, ma da elementi antichi come il coraggio, la forza mentale, l’orgoglio e l’intensità di gioco. Qualità, queste, che la Juventus delle ultime uscite ha mostrato di aver smarrito inspiegabilmente strada facendo.

LA SPERANZA - Può essere che i giocatori bianconeri nell’ultimo tratto del percorso, abbiano voluto anche inconsciamente “riposare” per mantenere le energie, mentali e fisiche, in serbo per la volatona finale europea. Soprattutto Ronaldo il quale, se la Juventus ce la farà ad andare in Portogallo, vorrà essere profeta bianconero nella sua patria. E Dio voglia che sia così per evitare un finale ancora peggiore di ciò che è stato questo scudetto che non porta gioia.