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Stando all'ad Maurizio Arrivabene, gli infortuni non c'entrano nulla: l'addio alla Juve di Paulo Dybala è dovuto "solo" a una serie di valutazioni di carattere tecnico ed economico, che hanno convinto la dirigenza a mettere al centro del nuovo corso bianconero Dusan Vlahovic scegliendo di non rinnovare il contratto della Joya. Eppure, quando si pensa all'attaccante argentino, sembra inevitabile fare qualche ragionamento anche sulla sua condizione fisica, che non sempre gli ha consentito di essere a disposizione della squadra nei momenti cruciali (l'ultimo caso, recentissimo, la doppia sfida di Champions League contro il Villarreal). 
E in questo senso, bastano alcuni numeri per tracciare il quadro della situazione. Dal momento del suo approdo in bianconero, nella stagione 2015-16, l'attaccante argentino ha collezionato 283 presenze, per un totale di 18.849 minuti giocati (66.6 a partita): 113 i gol e 48 gli assist, 77 le gare saltate per problemi fisici, pari al 21.4%. Un dato, quest'ultimo, che però sale al 41.5% considerando un lasso di tempo più ristretto, quello che da oggi riporta a circa un anno e mezzo fa. 7 agosto 2020, all'Allianz Stadium si disputa Juve-Lione, gara di ritorno dei quarti di Champions League: recuperato last minute da un infortunio, l'attaccante si accomoda in panchina, per poi fare il suo ingresso in campo al 71'; la sua gara (il cui esito è noto a tutti) durerà solo 13 minuti. Da allora, il classe 1993 ha indossato la maglia bianconera 55 volte, per un totale di 3.292 minuti (59.9 a partita), saltando appunto oltre il 40% dei match a disposizione (39 in totale). 9 gli assist e 18 i gol, l'ultimo dei quali giusto domenica contro la Salernitana
Numeri destinati a modificarsi solo di poche unità, perchè ormai il suo futuro è segnato. Infortuni o non infortuni, Paulo Dybala lascerà la Juve.