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Siamo giunti nel rush finale di una stagione che adesso ha delineato un chiaro ed unico obiettivo per la Juventus che, coincide con la conquista del quarto posto. I sogni scudetto si sono infranti tutti nell’ultima uscita contro l’Inter e ora diventa obbligatorio difendere la zona Champions dall’assalto delle romane e dall’Atalanta di Giampiero Gasperini. Si dovrà ripartire da Cagliari, li dove Max Allegri iniziò a far parlare di sè e su questa partita ha voluto dire la sua anche uno che certe sfide le ha vissute in prima persona. Si tratta dell’ex attaccante rossoblù Robert Acuafresca, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a IlBiancoNero.com.

Che idea ti sei fatto sugli episodi avvenuti in Juve-Inter?

‘Non è stata una partita facile. E’ chiaro che qualcosa si poteva rivedere ma ci sono delle interpretazioni da fare. Vederle dal vivo è un conto, rivederle è un altro. Diciamo solo che non era una partita facile’.

Che tipo di partita ti aspetti in Cagliari-Juve e che ricordi ti vengono in mente?

‘Mi viene tristezza a pensarci. Noi giocatori facciamo quello come lavoro ma per noi è un songo che, a differenza degli altri lavori finisce molto prima. E’ inevitabile che mi manchi il calcio giocato. Per quanto riguarda la gara, dico che sono in due situazioni diverse vista anche la classifica ma entrambi hanno bisogno di punti fondamentali per i loro obiettivi’.

Cosa e quanto ti ha lasciato Max Allegri?

‘Abbiamo tutti grandissimi ricordi di quelle annate. E’ stata una stagione partita molto male, ripresa con grandissimi risultati e abbiamo sfiorato l’Europa. Con lui ho fatto la mia migliore stagione in carriera, è una persona preparatissima, oltre ad essere un grandissimo gestore, si fa volere bene dai suoi giocatori’.

Avendolo vissuto, cosa pensi del suo modo di far giocare le squadre?

Non penso sia un problema suo ma degli interpreti. Lui è uno che bada molto al sodo, esprimevamo un gran bel gioco e ci presentavamo arrembanti ovunque andassimo. Per una squadra che si deve salvare non è scontato approcciare le gare in questo modo. Ci aveva fatto acquisire fiducia nei nostri mezzi, io concordo con lui quando dice corto muso, quello che conta è vincere’.

Come pensi che possa adattarsi Vlahovic in questo contesto?

‘Quando cambi squadra cambi anche i compagni. Loro, come te, devono entrare in un sistema nuovo e le difficoltà stanno solo nel sapersi integrare’.

Chi vedi come favorita per la vittoria dello scudetto?

‘Mi viene da dire il Napoli. E’ messa meglio rispetto alle altre però è bello che stiamo assistendo ad un campionato così incerto ed equilibrato’.