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Amicizie rovinate, matrimoni saltati, capelli persi. E ancora, mutui, prestiti (con o senza diritto di riscatto), ipoteche. Sono solo alcuni degli effetti collaterali che il Fantacalcio porta nelle vite dei tantissimi appassionati che, ogni anno, si mettono attorno ad un tavolino per costruire la squadra vincente. Così, per quanto ci sarà sempre quello che baserà la sua strategia sul "ma ti ricordi quando ho preso Zielinski diciassettenne a 1?", ci sarà il resto della comitiva che punterà alla vittoria. E per farlo, per quel che ne si può sapere a settembre, servono i giocatori che fanno gol. Tipo Cristiano Ronaldo, CR700 gol in carriera, mister 100 milioni. Sì, proprio lui che ora guardate solitario, nel vostro 5-4-1 figlio dei centomilamilioni spesi per acquistarlo. Vi state chiedendo "perché? Perché non ho preso Joao Pedro, o Correa, od il solito Ciccio Caputo?".

Errori di valutazione, forse. Eppure, nella peggior partenza della sua carriera, non sono solo le sue coronarie a friggere dalla rabbia. La pressione sale, il portoghese forse la può anche sopportare, ma ai fantacalcisti chi ci pensa? Forse è ancora prematuro, ma i 5 miseri gol che ha messo a bersaglio in queste prime dodici partite di campionato sono un bottino troppo esiguo, che fa già gridare al "flop". Lo sa bene, quel vostro amico che, con il tridente Berardi, Belotti, Kouame vi schernisce dall'alto della sua posizione in classifica. Lo sa ancor meglio chi, pensando a Ciro Immobile, ha avuto più palpitazioni che per CR7.

Perché il problema di Ronaldo è quasi doppio, perché se non segna, difficilmente regala prestazioni degne di nota (o di voto, per quel che ci interessa). Anzi, il suo rendimento nelle valutazioni è legato a doppio filo dal gol, perché di assist, tra un dribbling e l'altro, se ne vedono troppo pochi (appena 1). Così, mentre si stanno raccogliendo le prime firme per il sindacato dei Fantallenatori scontenti da CR7, si guarda già al dopo la sosta, sperando che quel 6,1 di media voto (senza i gol) non sia il primo campanello d'allarme di una vera e propria crisi. Ci sono equilibri familiari che dipendono solo ed esclusivamente da questo.