13
C'era un buco, enorme, nella rosa della Juve nella scorsa stagione: mancava un vice Alex Sandro. Sulla carta era Mattia De Sciglio, ma i suoi continui infortuni hanno di fatto costretto il brasiliano a non tirare mai il fiato. E comunque Maurizio Sarri preferiva un mancino naturale, nonostante lo stesso tecnico avesse fatto saltare all'ultimo momento lo scambio di gennaio tra lo stesso De Sciglio e Lavyin Kurzawa, che pure sembrava operazione utile più per il bilancio che per il campo. Poi è finita la stagione, la Juve ha cominciato a sondare il mercato per rimediare all'antico errore, la pista più concreta è sempre stata quella che portava a Emerson Palmieri, però anche su Robin Gosens sono stati fatti ragionamenti decisamente approfonditi. Ma dopo la staffetta tra Sarri e Andrea Pirlo, tutto è cambiato. Sono cambiate le strategie di mercato, sono cambiati gli equilibri interni e tattici. Con la Juve che ha ribaltato la fascia su cui cercare il rinforzo, virando con decisione sulla destra anche dopo la partenza di Luca Pellegrini e la quasi cessione dello stesso De Sciglio. Così, a una settimana dalla fine del mercato, la certezza è una e una soltanto: oggi, 28 settembre, la batteria di terzini della Juve è esattamente la stessa della passata stagione, con in più magari l'energia di quel Frabotta pescato (anzi, ripescato) dall'Under 23. La priorità di Pirlo resta un rinforzo sulla destra, per quanto abbia già lanciato messaggi a proposito del fatto che sulla sinistra la soluzione non possa essere ancora De Sciglio. Restano quindi due le soluzioni per colmare il buco antico: già individuate, una da Pirlo e una da Fabio Paratici. Senza dimenticare le manovre sulla destra.

SCOPRI TUTTO IN GALLERY