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Sono trascorsi sette anni da quando il procuratore federale Stefano Palazzi motivò in 72 pagine il provvedimento su “Calciopoli bis”, che ha portato all’archiviazione per prescrizione di tutti gli imputati. Era il 4 luglio 2011, e quelle carte contenevano un giudizio particolarmente pesante in riferimento all’Inter e ai comportamenti del tesserato Giacinto Facchetti, ritenuto colpevole di “illecito sportivo” (per condotte tali da integrare “la violazione [...] dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art.6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.c., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza”). Il procuratore evidenziò inoltre che - quanto all’esposto della Juventus con richiesta di revoca dello scudetto 2006 assegnato ai nerazzurri - non si sarebbe potuto intervenire per via disciplinare proprio a causa della prescrizione.