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Il 1975 non fu un anno propriamente fortunato per la Juve: l’anno prima i bianconeri avevano vinto il 16° scudetto (e i due anni successivi avrebbero vinto il 17° e 18°) e in quella stagione “sandwich” a vincere il campionato furono i cugini del Torino per soli due punti. Tutta colpa di una sfortunata partita persa con il Perugia, che fermò la corsa della Juve e consentì ai granata di alzare lo scudetto sebbene avessero solo pareggiato col Cesena. Eppure quello juventino era uno squadrone: Zoff, Gentile, Tardelli, Furino, Morini, Scirea, Causio, Gori, Anastasi, Capello, Bettega. Avrebbero meritato di più, ma intanto il 16 novembre del 1975 una soddisfazione se la tolsero: vincere a San Siro contro il Milan grazie ad una rete al 75’ di Gori, l’uomo partita. Lo stesso Gori, che il 16 novembre del 1969 era contro la Juve, nelle fila del Cagliari. Ma non un Cagliari qualunque, bensì quello di Gigi Riva, quello che vinse lo scudetto proprio quell’anno, e con cui nella stagione ‘74-‘75, poco prima di passare alla Juve divenne capocannoniere. Sergio Gori (detto Bobo) vinse molto, ben quattro scudetti, con tre squadre diverse: due con l’Inter (‘64-‘65 e ‘65-‘66), uno col Cagliari (‘69-‘70) e uno con la Juve (‘76-‘77). Insomma, è proprio Gori l’uomo-chiave di questo strano 16 novembre bianconero.