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Il 1° dicembre va in scena Napoli-Juventus, oggi come 49 anni fa. In un freddo pomeriggio del 1968, infatti, i bianconeri allenati da Heriberto Herrera scendevano in campo allo stadio San Paolo per affrontare gli azzurri di Chiappella. Un match speciale, soprattutto per un campione argentino che quel giorno disputò la sua ultima partita in carriera: si chiamava Enrique Omar Sivori, detto El Cabezón.

RISSA, ESPULSIONI E ADDIO - Proprio Sivori, l’ex stella bianconera, contro la Signora del “nemico” Herrera, a cui mai era andata giù la mancanza di disciplina di quel talento unico. Impossibile non pronosticare un match acceso, ma quello che accadde in campo superò ogni aspettativa. Al 13’ andò subito in gol Anastasi: il Pelé Bianco, alla sua prima stagione con la maglia della Juve, di reti ne avrebbe segnate ben 16. Passano pochi secondi, però, e il Napoli trova l’immediato pareggio con Montefusco, che poi raddoppia al 37’. Ma è a pochi secondi dall’intervallo che si accende la miccia: Sivori, pressato per tutto il tempo dal ruvido Erminio Favalli, stende l’avversario e si guadagna il cartellino rosso. Scoppia una rissa furibonda, culminata con le espulsioni del napoletano Panzanato, dello juventino Salvadore e del tecnico Chiappella. A Sivori saranno comminate ben sei giornate di squalifica, sanzione che lo convincerà a lasciare definitivamente il calcio giocato. Nonostante la superiorità numerica (10 contro 9), la Juve non riuscì a ribaltare quel 2-1, uscendo sconfitta dal San Paolo in uno dei duelli più furiosi di sempre. 

@mcarapex