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Nuovo appuntamento con il nostro tour degli Juventus Club della Penisola: oggi arriviamo nella “Città giardino”, la splendida Varese. Qui sorge un Club bianconero che ha vissuto fin dall’inizio l’ultima rivoluzione societaria, che ha riportato la Vecchia Signora ai vertici del calcio italiano ed europeo, in un ciclo straordinario culminato con la vittoria del quinto scudetto consecutivo. Ne abbiamo parlato con il presidente, Adriano Petrolo.

A quando risale la fondazione dello Juventus Club DOC Varese?

"Prima da noi non c'era, Dobbiamo tornare al 2010, anno in cui la Juve venne qui in ritiro. Era l’estate del cambio di presidenza, con il ritorno di un Agnelli al vertice della società e l’arrivo di Beppe Marotta. Prima qui da noi non c’era niente del genere, nessun centro di aggregazione per i tifosi bianconeri".

Com’è stato vivere da vicino questi anni di successi?

"I primi anni sono sempre difficili per uno Juventus Club riconosciuto dalla società. Poi siamo gradualmente cresciuti, quest'anno abbiamo circa 150 soci. Insieme, collaboriamo costantemente con il Club Alto Milanese".

Parliamo di campo: partecipate a tutte le partite della Juve, casalinghe e non?

"Sì, a noi piace molto andare in trasferta, partecipiamo volentieri soprattutto a quelle Europee. Siamo entusiasti di andare per la prima volta come club al Camp Nou, il Barcellona lo avevamo già visto a Berlino e sappiamo tutti com’è andata…"

La trasferta europea più bella che si ricorda?

"Semifinale di Champions 2015 contro il Real al Santiago Bernabeu. Sicuramente la più bella, per l’emozione di tornare a disputare una finale, per l’entusiasmo incredibile del settore ospiti. Emozioni indimenticabili, come quel ritorno in metropolitana a Madrid".

Cosa ci può dire dei vostri soci? E quanto è importante la vostra sede per la vita del club?

"Abbiamo chiuso da poco una sede storica, ne apriremo un'altra nel centro di Varese ma siamo ancora in fase di organizzazione. I nostri tifosi vanno dal ragazzo di venti anni che risparmia per i biglietti delle partite al dirigente di banca, dall’imprenditore all’operaio. Posso dire che possiamo contare su un nutrito gruppo di Carabinieri".

Quali altre iniziative avete promosso?

"Abbiamo organizzato un gemellaggio con lo Juventus Club “Ale & Ricky” di Schaffausen. Poi abbiamo partecipiamo svariate volte agli incontri con i giocatori promossi dalla società".

Il giocatore bianconero che l’ha emozionata di più dal vivo?

"Ripescando nella mia memoria storica, dico Del Piero".

Un vostro obiettivo per il futuro del club?

"Sicuramente la continua crescita nel numero di abbonati. Attualmente ne abbiamo meno di 50, ma vogliamo sempre crescere. E’ vero che adesso abbiamo uno stadio a misura di tifoso, per fortuna sempre pieno: mi ricordo i primi anni allo Stadio Olimpico, che molte volte era deserto. Adesso le dimensioni sono giuste" .