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Sarebbe ovviamente esagerato parlare di “maledizione Celeste” per la Juventus. Fatto sta però che, in soli due giorni, l’Uruguay ha regalato ai bianconeri altrettante delusioni. Prima la Nazionale maggiore di Óscar Tabárez, che ha affrontato ieri sera l’Italia in amichevole all’Allianz Rivera di Nizza: un test perfettamente superato dagli uomini di Ventura (3-0 ai sudamericani) ma che ha visto il forfait di Claudio Marchisio dopo soli 19 minuti. Risentimento inguinale al livello dell'adduttore, la prima diagnosi comunicata dal club sulle condizioni del Principino. Ma anche l’Uruguay Under 20 di Fabián Coito, impegnato quest’oggi contro il Venezuela nella semifinale del Mondiale coreano, non ha riservato buone notizie alla Juve: nel mirino c’è il talento classe ’97, promesso sposo dei campioni d’Italia, Rodrigo Bentancur.

MARCHISIO KO - Il nuovo problema occorso a Marchisio si inserisce all’interno di un’annata da incubo per il centrocampista bianconero: dopo il lungo recupero dall’infortunio al legamento crociato subito nell’aprile 2016 - che gli ha fatto saltare ben 15 partite totali con la Juve - il Principino ha di fatto perso il posto da titolare nello scacchiere tattico di Allegri. La strana stagione da “panchinaro di lusso” ha evidenziato le difficoltà del giocatore nel tornare fisicamente al 100%. Si veda l’affaticamento muscolare che lo scorso gennaio l’ha costretto a perdere i match fondamentali contro la Lazio in campionato e contro il Milan in Coppa Italia. I tempi del “tuttocampista” bianconero, capace di trasformarsi da mezz’ala goleador con Conte a regista adattato nel secondo anno di Allegri, sembrano lontani. Al netto dell’entità dell’ultimo infortunio subito contro l’Uruguay - che si spera comunque lieve - la Juve con tutta probabilità dovrà in futuro fare i conti con un Marchisio sempre più “a mezzo servizio”. Con lo sguardo che si sposta, ovviamente, alle possibili alternative in mediana.

BENTANCUR NO - Arriviamo così a Rodrigo Bentancur, acquistato dalla Juve lo scorso aprile esercitando il diritto di opzione con il Boca Juniors previsto ai tempi dell’affare Tevez. Un investimento da 9,5 milioni di euro, quello per uno dei talenti più brillanti del calcio sudamericano. Che però, contro il Venezuela Under 20 - in un match fondamentale per la Nazionale uruguaiana, con in palio la finale del Mondiale - ha dimostrato diversi limiti. Non certo fisici e neanche tecnici, quanto mentali e di esperienza: stretto all’interno della forte mediana della Vinotinto, Bentancur ha perso più volte il duello con il dirimpettaio Herrera. Molti palloni persi e troppi appoggi sbagliati per un giocatore fondamentale nel 4-2-3-1 di Coito. Già, lo stesso modulo utilizzato da Max Allegri nella Juve. Certo, sarebbe sbagliato far ricadere sul gioiello del Boca l’eliminazione dell’Uruguay dal Mondiale, maturata dopo un 1-1 ai tempi regolamentari e un 3-4 ai calci di rigore. Eppure la leggerezza del centrocampo della Celeste non è un buon segnale per la Juve, alla ricerca di innesti importanti che possano far rifiatare la coppia Pjanic-Khedira. E quel penalty, trasformato alla perfezione da Bentancur con tanto di esultanza polemica all’indirizzo del pubblico di Daejeon, non può bastare.


@mcarapex