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Esattamente un anno fa Miralem Pjanic faceva il suo esordio con la maglia della Juventus segnando – anche – la prima rete in maglia bianconera. Quel giorno, nell’allora Juventus Stadium, la squadra di Allegri sfidava il Sassuolo di Eusebio Di Francesco e, da allora, Pjanic ha scritto la sua storia in bianconero con otto gol e 17 assist in 51 presenze. Mai come ieri, però, il bosniaco aveva dato una simile dimostrazione di forza dominando il centrocampo senza praticamente mai sbagliare un colpo. Un anno dopo il suo esordio in bianconero, Pjanic si è finalmente preso la Juventus.

PASSAGGI PERFETTI – Nel match di ieri contro il Chievo Pjanic ha giocato 89 palloni, una presenza continua nel centrocampo bianconero, sempre pronto a ricevere quando i compagni andavano in difficoltà ma anche in grado di staccarsi dalla linea mediana per andare ad attaccare la porta avversaria come quando, nel primo, tempo ha confezionato assieme a Gonzalo Higuain una palla gol sventata da Sorrentino con una grandissima parata. Pjanic è riuscito a completare addirittura il 94% dei passaggi, un dato incredibile che conferma come il bosniaco sia finalmente diventato il riferimento dei bianconeri in mezzo al campo. L’ex Roma è diventato in maniera stabile il metronomo della Juventus, aiutato anche da Matuidi e Sturaro che hanno fatto il lavoro sporco al suo posto.

ROVESCIO DELLA MEDAGLIA – Si, perché sarebbe ingiusto non citare il lavoro del francese e dell’ex Genoa che con il loro pressing ed i loro recuperi hanno facilitato non poco il lavoro di Pjanic che, infatti, ha un misero ‘uno’ alla voce intercettazioni nelle statistiche del match di ieri. Il centrocampo a tre sembra essere l’habitat naturale del bosniaco che con due mezz’ali ai suoi lati dà evidentemente il meglio di sé. Non a caso in estate è arrivato a Torino Matuidi che aiuterà Pjanic a rendere ancora meglio rispetto alla passata stagione, scivolata via con tanti alti ma anche con qualche basso. Non c’è dubbio che con due centrocampisti vicino a sé Pjanic renda meglio rispetto al ‘solito’ 4-2-3-1 anche se il rendimento del bosniaco non è calato con l’ingresso di Dybala, anzi. L’impressione è che Allegri stia ancora cercando la giusta amalgama per rendere la manovra della Juve ancora più fluida, a prescindere dai moduli, ma partendo dai suoi uomini, una scelta che alla lunga ripaga sempre. Allegri non è legato a schemi particolari ma, anzi, crede più nella qualità del materiale che gli viene messo a disposizione e ad oggi, con questo Pjanic, la Juve è pronta a fare un ulteriore salto di qualità.

@lorebetto