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Cinghie, manganelli, petardi e bottiglie. Così i tifosi greci hanno aspettato quelli bianconeri fuori dallo stadio, prima della partita. Un agguato ben studiato, che ha avuto come centro la stazione della metropolitana più vicina allo stadio Karaiskakis del Pireo, quella che la polizia aveva indicato come migliore per accedere all'impianto, ma che non ha presidiato. Lì passavano famiglie e bambini, lì sono stati aggrediti.

"E’ stata un’imboscata. Erano armati che facevano paura. Siamo immediatamente scappati più velocemente che potevamo e ci siamo infilati in un sottopassaggio che portava allo stadio. Lì purtroppo qualcuno è stato raggiunto dai greci e ha rimediato qualche cinghiata. Non mi sembra che ci siano stati feriti gravi, però poi ho visto un ragazzo con l’arcata sopracciliare completamente spaccata e mi ha detto di aver preso una manganellata. Tutto questo senza che ci fosse un poliziotto ad aiutarci, siamo stati praticamente consegnati agli ultrà greci". Questo racconta Benedetto, membro dello Juventus Club di Santa Lucia del Mela, ai microfoni di Tuttosport

Tutti aggrediti, nessun escluso, persino le famiglie con bambini, come spiega Guido Gennaro di Vercelli: "I venditori di panini e sciarpe intorno allo stadio ci indicavano agli ultrà greci, gridavano e facevano segnali per aiutarli nell’inseguimento. E’ pazzesca l’assenza delle forze dell’ordine".