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In una settimana ricca di polemiche per il calcio italiano, la Terza Categoria ha assistito a una delle pagine più buie dello sport dilettantistico. E’ accaduto in Atletico Villaretto-Mappanese, match valido per il girone A di Torino terminato 3-4. Gianluca Cigna (foto de La Stampa), giocatore della squadra di casa, ha subito una vera e propria aggressione fuori dall’impianto sportivo. Il motivo dell’agguato? Cigna era “reo” di aver difeso un proprio compagno, preso di mira da orribili insulti razzisti. “Hanno iniziato a prendere di mira il nostro giocatore, Mbaye Moundiaye”, racconta il tecnico dell’Atletico Villaretto, Alessandro Padalino, a I Am Calcio Torino: “Gianluca Cigna, che è il capitano, ha preso le sue difese. L’arbitro ha fatto finta di non vedere. Al termine i carabinieri hanno preso i dati del nostro presidente e dell’arbitro e sembrava tutto finito lì. Invece fuori dall’impianto un giocatore con i genitori ha atteso Gianluca e gli ha tirato un pugno, buttandolo a terra. Mi sono subito fiondato per soccorrerlo. Il giocatore è scappato mentre il padre è rimasto lì”.

HA RISCHIATO L'OCCHIO - Ricoverato d’urgenza al San Giovanni Bosco, il ragazzo ha riportato lo sfondamento del cranio: è fuori pericolo, ma ha dovuto subire una nuova operazione per rimuovere dei frammenti ossei che hanno toccato i nervi, rischiando di privarlo di un occhio.