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Giuliano Giannichedda è stato uno di quei calciatori che nella rosa di una grande squadra non rubava mai l'occhio ma era terribilimente utile per l'equilibrio nello spogliatoio. Una specie di Padoin dei primi anni 2000. Arrivato a parametro zero nell'estate del 2005 dopo aver rifiutato il trasferimento all'Inter, Giannichedda veste la maglia bianconera a cavallo dell'era calciopoli. La sua prima stagione, infatti, termina con lo scudetto (poi revocato) della seconda Juve di Capello mentre la seconda e ultima stagione a Torino è quella giocata in Serie B. Una stagione a suo modo storica per la Juve che per la prima volta scende nel campionato cadetto dominandolo nonostante i punti di penalizzazione e avversarie di tutto rispetto come Genoa e Napoli. La Serie B di quell'anno era più interessante di quella di Serie A regalata, in partenza, all'Inter. Dopo l'esperienza alla Juve (46 presenze e zero gol), Giannichedda si ritira l'anno successivo dopo aver giocato una stagione al Livorno. Durante la sua carriera ha anche collezionato tre presenze in nazionale.