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Dopo l’eliminazione della Roma in Europa League, e mentre nella Capitale infuriano le polemiche per gli atteggiamenti di Spalletti, prende consistenza la notizia secondo cui proprio il tecnico giallorosso sia destinato a sostituire Allegri sulla panchina della Juve. Ed è normale che emergano molti dubbi, perché i risultati e i comportamenti non sono in linea con le abitudini del mondo bianconero. Eppure… 

Eppure Spalletti a noi sembra l’uomo giusto per diventare l’allenatore della Juve, perché la Juve è (e ha) una società. Agnelli, Nedved, Marotta e Paratici sono una garanzia per presenza, competenza, personalità, esperienza. A Roma, invece, non c’è niente di tutto questo: il presidente vive a Boston e si affaccia ogni tre, quattro o cinque mesi, preferibilmente quando c’è da discutere dello stadio; amministratore delegato e direttore generale non hanno la forza per accompagnare il complicato cammino del loro tecnico; il direttore sportivo è alle prime armi e non può certo essere lui a esporsi.

Così Spalletti, abbandonato in mezzo alle onde, dà il peggio di sé. Prende in giro società e tifosi sul rinnovo del contratto con rinvii continui, ad esempio, oppure parla a sproposito di Totti anche quando ne potrebbe (e dovrebbe) fare a meno, irritando la piazza. Il caso più clamoroso riguarda le accuse ripetute e generalizzate ai giornalisti che ogni volta assistono alle sue conferenze stampa: non siamo qui a difendere la corporazione o la casta, ma una società ‘consistente' impedirebbe a un suo tesserato - quello con la maggiore esposizione mediatica - di sfidare con tanta arroganza tutti coloro che fanno poi da tramite tra la Roma e il mondo esterno. Così, attorno a Spalletti, si accende una bagarre dietro l’altra, soprattutto per colpa del tecnico, che poi fatica a gestire tutto questo bailamme.

Ci chiederete: e perché ritenete un tipo del genere adatto ad allenare la Juve? Semplice: perché a livello di conoscenze e di capacità tecniche Spalletti è sicuramente una primissima scelta. Non solo, ha anche una caratteristica che è ideale per il club bianconero: le sue squadre giocano sempre, o quasi, in modo spettacolare e coinvolgente; il suo lavoro non è votato solo al risultato ma anche a ottenerlo con rispetto degli spettatori.

All’inizio dell'attuale stagione, a un certo punto, la Juve non era soddisfatta di Allegri benché vincesse quasi sempre, e questo proprio perché la squadra era spesso bruttina e scialba e otteneva risultati positivi solo perché era troppo superiore rispetto agli avversari. Non ti abbiamo acquistato tanti campioni per vedere la Juve giocare così, il messaggio recapitato nello spogliatoio del tecnico. Che ha capito e si è adattato, scegliendo un modulo più offensivo. Con Spalletti problemi del genere non potrebbero mai nascere.

E con il carattere come la mettiamo? I suoi modi sbagliati di comportarsi verso l’esterno sarebbero ancor più gravi in un mondo sovraesposto anche a livello internazionale come la Juve. Verissimo, ma è lì che subentra la società solida, presente, forte. Con un club del genere alle spalle, Spalletti dovrebbe pensare solo al campo. Quello che gli riesce meglio. O forse, semplicemente, quello che gli riesce. 

@steagresti