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Non ci si può nascondere dietro un dito e Massimiliano Allegri lo sa bene. Per questo, senza mezzi termini, ha usato parole dure contro la squadra. Un modo per spronarli, certo, ma anche per metterli di fronte ad una domanda cruciale in vista della sfida di questa sera contro il Barcellona: la Juve è da Champions o da quarto posto in campionato? Allegri una risposta se la dà: la Juve vista nelle ultime partite “è da quarto posto”, i numeri parlano chiaro. “Gli ultimi dieci minuti con la Samp sembrava una partita tra scapoli e ammogliati perché i quattro attaccanti rimanevano su da soli”.

CENTROCAMPO DEBOLE - Ecco l'altro problema: il centrocampo debole. Si passa così ad un 4-3-3 che cercherà di dare sostanza in mezzo e supportare al meglio gli attaccanti. Che devono tornare a segnare, come Dybala. La responsabilità dei gol non può essere tutta sulle spalle di Gonzalo Higuain, che seppur ritrovato rispetto ad inizio stagione ha comunque bisogno di essere supportato proprio dal numero 10. Che ha dimostrato di non temere lo spauracchio Barcellona, di saper mettere a tacere il compagno di nazionale Messi e infilare ben due siluri al Barcellona.

CHAMPIONS -
E' questo il momento di reagire. Perché questa sera in campo scenderà il futuro della Juve: quella che si vedrà allo Stadium dovrà essere un'altra Juve rispetto quella di Genova. Con più grinta, con più rabbia e meno supponenza: non si può pensare di raddrizzare le partite pochi minuti prima del fischio finale. La Champions non te lo permette. E la Champions, quest'anno, deve essere molto più che un sogno. Negli anni '90 una canzone recitava “l'impresa eccezionale è essere normale”: in questo caso, la Juve eccezionale sarà la Juve più “normale”, ovvero quella di sempre, che sa vincere.