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Se l'obiettivo di ogni sessione di mercato è quello di migliorare la propria squadra, allora la missione di Marotta e Paratici anche in questa occasione può dirsi compiuta. In attacco sono arrivati due grandi giocatori, anche in prospettiva, come Douglas Costa e Bernardeschi senza dover ricorrere alla cessione di un big come Cuadrado o Mandzukic. A centrocampo, il gioco degli scambi ha visto entrare Matuidi e Bentancur al posto di Lemina e Rincon: anche in questo caso un netto salto in avanti. E dietro se con Szczesny ci si è assicurati già il dopo Buffon con un portiere migliore di Neto, secondo quanto detto dagli ultimi due campionati di serie A, è anche vero che con Howedes e De Sciglio (ammesso che Allegri riesca a recuperarlo) si sono limitati i danni considerando due partenze pesanti come Bonucci e Dani Alves, per quanto quest'ultimo abbia offerto il meglio quando impiegato da ala. Eppure, la Juve da questo mercato non esce benissimo. Anche perché una società come la Juve non può permettersi di considerare le mancate cessioni eccellenti (vedi Dybala, vedi soprattutto Alex Sandro) come dei successi: non vendere dovrebbe essere la normalità, un club che punta alla Champions deve pensare a migliorarsi sempre non solo quando riesce ad essere un buon venditore.

 

LA SQUADRA - A livello di costruzione della rosa, la sensazione è che manchi comunque qualcosa. Davanti è stato compiuto un capolavoro, allungando una coperta che a questo punto è di primissimo livello e lunga a sufficienza sia per il 4-2-3-1 che per il 4-3-3. Ma a centrocampo, per quanto Matuidi e Bentancur alzino l'asticella, al contrario la coperta rimane cortissima considerando le condizioni di Khedira e Marchisio che continuano a lasciare qualche dubbio. Un altro giocatore di spessore sarebbe servito e avrebbe fatto tutta la differenza del mondo nel giudizio del mercato, non a caso fino all'ultimo la Juve ha provato vanamente a compiere il colpaccio Strootman e Emre Can. Dietro, infine, c'è una voragine sul terzino destro che forse solo in parte sarebbe stato risolto da Spinazzola. De Sciglio non è ancora recuperato, Howedes è giocatore vero e mette una pezza ma forse servirà più da terzino adattato che non da centrale.

 

I CASIE poi ci sono quei casi che equivalgono a delle sconfitte. La situazione Spinazzola è paradossale: vedere la Juve che non riesce a portare a casa un giocatore si sua proprietà, per di più in prestito ad un club come l'Atalanta che da sempre ha tratto vantaggi dalla sinergia con i bianconeri, è una sconfitta. Vero è che c'era un contratto da rispettare, ma allargando il cerchio degli affari comuni a guadagnarci son sempre stati i bergamaschi. Tanto più che la Juve avrebbe pagato profumatamente la valorizzazione, risolvendo anche la sostituzione bloccando Laxalt prima che andasse alla Fiorentina. E con la volontà del giocatore decisa verso la Juve. Sconfitta la Juve, sconfitto Spinazzola, sconfitta pure l'Atalanta: se possibile, la sensazione è che non abbia vinto nessuno. Così come i tentativi fino all'ultimo minuto di inserirsi per Schick e Keita portano i bianconeri ad uscirne con le ossa rotte, delusi e deludenti in queste due situazioni: forse non solo per proprie colpe, soprattutto a proposito di Schick, ma in certi casi o non si vuole realmente un giocatore o lo si vuole. Ma se non lo si vuole, non lo si tratta per mesi e mesi... Conclusione di un mercato in linea con il clamoroso tradimento, assecondato, di Dani Alves da questo punto di vista. In generale, fa riflettere la difficoltà riscontrata nel trattare in Italia, come se fosse stato tirato su un muro per ostacolare il dominio bianconero. Nota positiva l'accordo con Matuidi che pone fine alla guerra col Psg. Mentre con Jorge Mendes e tutto il suo mondo si continua a non fare affari, il suo ruolo nella conclusione dell'affaire Keita può esserne ennesima conseguenza.

 

FINO ALLA FINE In ogni caso, ora il mercato è finito e Max Allegri ha a disposizione una rosa assolutamente all'altezza per confermarsi quantomeno in Italia. Al netto di tutti i dubbi e le delusioni, ogni stagione Marotta e Paratici son riusciti a costruire una Juve più forte di quella precedente. Magari non lo sembra al 31 agosto, lo è sempre stato a maggio. Anche se è evidente come la rosa dei titolari sia già molto più profonda, la novità è che sarà sbilanciata dalla mediana in su sotto questo punto di vista. Mercato chiuso, forse lo era già stato con fin troppo anticipo. Da adesso c'è solo il campo. La Juve è questa, ed è una grande Juve. Da seguire, da sostenere, da criticare se necessario. Fino alla fine.

@NicolaBalice