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Numeri alla mano, è la BBC meno presente di sempre. La catena difensiva della Juventus, perno principale dello schema tattico da cinque scudetti consecutivi, mostra in questa stagione la prima vera patina di ruggine. Da ultimo è arrivato anche un nuovo infortunio per Giorgio Chiellini, con i primi esami che hanno evidenziato un trauma distrattivo ai flessori. Sicuramente out per il match contro il Palermo di venerdì sera, a serio rischio per l’andata degli ottavi di Champions di mercoledì contro il Porto. Ma lo stop del numero 3 fa ancora più notizia se si aggiunge alla forma fisica di Andrea Barzagli, che tra infortunio alla spalla e nuovi problemi muscolari ha saltato già 16 partite in stagione.

BARZAGLI - Proprio il centrale nato a Fiesole, soprannominato non a caso La Roccia dai tifosi bianconeri, sta facendo i conti con le crepe più evidenti. Sono 1526 i minuti giocati da Barzagli in tutte le competizioni (15 presenze in Serie A, 4 in Champions e 2 in Coppa Italia), oltre 600 in meno rispetto al 2015-16, quando alla fine ne mise in fila ben 3514. Certo, l’ex Palermo e Wolfsburg gioca di più rispetto a due stagioni fa, quando un grave infortunio al piede lo costrinse al forfait per oltre quattro mesi: ma in un ciclo che vede impegni importanti praticamente ogni tre giorni, l’affidabilità del numero 15 comincia a venire meno.

CHIELLINI E BONUCCI - La sua, come quella di Giorgio Chiellini, uscito dalla sfida contro il Cagliari dopo poco più di un quarto d’ora di gioco. Lui, che come Barzagli ha visto gradualmente ridurre le proprie presenze da titolare (40 nel 2013-14, 37 nel 2014-15, solo 30 nel 2015-16). Il King Kong della difesa bianconera, soltanto nella scorsa stagione, ha saltato in tutto ben 20 partite per infortunio. Se a questo si aggiungono le assenze inattese di Leonardo Bonucci (prima volta in carriera che salta 7 partite consecutive per infortunio, quello alla coscia subito contro il Genoa a Marassi), i problemi anagrafici e strutturali dell’attuale BBC vengono improvvisamente alla luce.

FUTURO - 
Il rientro di Daniele Rugani una stagione fa si è rivelato fondamentale per la Juve, che può contare per l’ennesimo anno la difesa battuta del campionato. D’altro lato, l’acquisto e l’arrivo programmato di Mattia Caldara nel 2018 assicura alla retroguardia bianconera un futuro florido. Tuttavia il solo innesto del centrale atlantico fra una stagione e mezzo, considerando il futuro in bilico di Medhi Benatia, potrebbe non bastare. Una volta era la BBC. Adesso la difesa della Juve è costretta a camminare senza l’ausilio dei suoi giganti.

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@mcarapex