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Sono sei di fila. Un numero impressionante, che testimonia una cavalcata inarrestabile, che non ha conosciuto pause nemmeno quando sono cambiati i protagonisti, quando sono stati eliminati tasselli senza i quali sembrava impossibile andare avanti. In questa Juve, però, tutti importantissimi, nessuno indispensabile. Sono passati gli anni, qualcuno è arrivato, qualcuno è andato via, soltanto in sei sono rimasti dall'inizio, ma ognuno ha messo il suo nome in questo record eccezionale. E noi ci siamo chiesti: che fina hanno fatto coloro che hanno dato il via a questo ciclo? Dove sono ora gli eroi della strepitosa impresa che ha dato inizio alla leggenda? 

CHI VIENE E CHI VA - Sei anni, calcisticamente parlando, sono un'eternità. E i cambiamenti non sono mancati, come è ovvio che sia. Come detto in apertura, solo sei sono rimasti: i sei dei sei. Degli altri, in pochi hanno continuato una carriera di alto livello, sebbene molti abbiano detto addio solo qualche anno dopo (pensate a Storari o Vidal) e altri principalmente per colpa dell'età (per esempio Pirlo). Il ricambio, comunque, è servito sempre e solo a potenziare la Juve, a renderla quella corazzata che il 3 giugno, a Cardiff, si giocherà la Champions League. 

GLI ASSENTI - Manca qualcuno. O meglio, ci sono alcuni che un piccolo contributo l'hanno dato, ma poi sono partiti a gennaio, non prendendo parte all'arrivo. Meritano comunque di essere citati. Sono Marco Motta, Luca Toni, Frederik Sorensen, Michele Pazienza, Vincenzo Iaquinta e Amauri. Di questi, Motta ora è all'Almeria, Sorensen al Colonia, Pazienza al Mandfredonia, Iaquinta e Toni si sono ritirati, mentre Amauri è negli USA, al New York Cosmos.