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Troppi cambi a centrocampo non fanno bene, secondo Mario Sconcerti, che sul Corriere della Sera scrive: "Giusto parlare molto di mercato, ma con memoria. L’Inter in un anno solare ha cambiato per intero i tre di centrocampo e ora si appresta a cambiare di nuovo. Due anni fa giocavano Medel, Melo, Kondogbia, Guarin, Brozovic, qualche volta Gnoukouri. L’anno dopo sono stati aggiunti Banega, Joao Mario e Gagliardini. L’estate scorsa Vecino e Borja Valero. Nella Juventus è andata anche peggio: due stagioni fa c’erano Pogba e Pereyra, titolare alla prima giornata, poi Sturaro, Lemina, Hernanes, Marchisio e Asamoah. Due anni dopo è rimasto solo Marchisio. Con Khedira, Pjanic, Marrone e Rincon, più i nuovi acquisti Matuidi e Bentancur, i centrocampisti utilizzati in due campionati e mezzo sono stati 13 di cui quasi la metà tagliati. Il Milan ne ha utilizzati 15, quelli tagliati sono stati 9". Insomma, va bene fare mercato, ma con più giudizio per il bene della squadra: "I tecnici non conoscono i giocatori stranieri - continua -  nella stragrande maggioranza non si prendono la responsabilità di indicare nomi incerti. Oppure si innamorano di giocatori visti in campionato in due partite. È essenzialmente per evitare questa fuga all’indietro che in Inghilterra i tecnici sono manager, devono cioè costruirsi da soli la loro squadra. Serve in sostanza una competenza internazionale che adesso non è vasta, si basa su poche osservazioni dirette, il resto è colpo d’occhio, istinto pagato a prezzi carissimi".