commenta
Un gol liberatorio, dopo mesi di tormenti. Magari per ricordarci che Emanuele Giaccherini così scarso non è. Mezzala per passo e natura, eventualmente trequartista per intuito, di certo non esterno d'attacco come era stato catalogato a Napoli. Lì dove era finito sullo scaffale più alto di Maurizio Sarri, quello da cui il tecnico toscano non attingeva mai lasciando accumulare la polvere. Il passaggio al Chievo è stato una liberazione, per un giocatore tirato a lucido nelle motivazioni e nei colpi. Con una gran punizione è tornato al gol, premiando così Maran che gli ha restituito l'ebrezza del campo e - probabilmente - gli ha allungato la carriera.

A 32 anni, perfettamente integro, Giaccherini può ancora recitare un ruolo da protagonista nel nostro campionato. Ovvio: non avrà più nelle gambe quella freschezza che fece innamorare Antonio Conte, di cui è stato fedele emanazione alla Juve e in Nazionale. Ma il soldato Giak è tornato in prima linea, lì dove gli piace stare. Lì dove merita.  

@pietroscogna