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Il nostro tour degli Juventus Club DOC sparsi in tutta la Penisola ci ha condotto oggi fra la costiera amalfitana e la piana del Sele, nella meravigliosa Salerno. Qui, sotto il sole della Campania, un gruppo di tifosi bianconeri ha fondato un Club dedicato al compianto Andrea Fortunato. Abbiamo intervistato il suo presidente, Carmine Cuomo, il quale ci ha da subito ribadito il proprio impegno nel commemorare il campione di origini salernitane scomparso tragicamente nel 1995 a soli ventitré anni. 


La scelta di assegnare il nome di Andrea al vostro Club è significativa. 


"Sì, il Club è nato tre anni fa, d’accordo con la famiglia Fortunato e in primis con il fratello Candido. Ogni anno organizziamo “Insieme per Andrea”, un memoriale che coinvolge tutti i Club DOC della Campania. E’ una manifestazione sportiva i cui ricavi vengono destinati al Centro Trapianti Andrea Fortunato di Perugia”.


Un’iniziativa degna di lode. E la decisione di fondare il Club da dove è scaturita, invece?


"Qui a Salerno una simile realtà mancava da 20 anni. Il nostro Club è nato dal progetto di sei amici che seguivano la Juventus con passione, sopportando anche discreti sacrifici economici. E’ stato in occasione di uno Juve-Roma di quatto anni fa che abbiamo preso la decisione: volevamo portare più gente possibile a vedere lo Stadium, soprattutto quelli che non ne avevano avuto la possibilità. Diciamo che dal sacrificio di pochi è nato l’obiettivo di allietarne molti”. 


Potete contare molti iscritti, dopo tre anni di vita? 


"Ad oggi abbiamo quasi 220 soci, in pratica ne abbiamo raddoppiato il numero. Inoltre abbiamo 12 abbonamenti, mica male per un Club agli esordi. Pensate che il nostro tifoso più giovane ha soli 5 anni, quello più anziano 75. Vogliamo trovare sempre iniziative che coinvolgano tutti, a prescindere dall’età”.


E per quanto riguarda le partite?


"Siamo presenti a tutti i match casalinghi della Juve e a quasi tutte le trasferte. Per andare da Salerno a Torino dobbiamo affrontare un viaggio di 1000 km, considerando solo l’andata, ma con la passione si fa questo ed altro. Seguiamo anche la Champions con un bel gruppo di persone: a Oporto ad esempio eravamo una quindicina”. 


C’è una sfida che merita un posto d’onore nel vostro album dei ricordi?


"Juve-Napoli di quest’anno. Con gli azzurri, da salernitani, c’è sempre quel pizzico di rivalità in più. Eravamo in 30 allo stadio per quel match, siamo riusciti con qualche salto mortale ad accontentare praticamente tutte le richieste. Ma posso citare anche la trasferta di Siviglia, a cui abbiamo partecipato in 16. E poi Juve-Milan, che è stata la prima visita allo Stadium di un piccolo socio di 8 anni: accompagnarlo per mano dentro e vedere la sua reazione è stato meraviglioso”. 


Cosa si augura per il prossimo futuro?


"Per la squadra? Di essere a Cardiff il prossimo giugno!”


E per il Club? 


"Vorremmo arrivare a quota 300 soci, con la speranza di raddoppiare le presenze allo Stadium. La Juventus al sud ha sempre fatto presa, c’è molto amore per i colori bianconeri e di conseguenza molte richieste”.