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Nel bel mezzo del freddo invernale, andiamo a riscaldarci nella bellissima Riviera Romagnola. Il nostro appuntamento con gli Juventus Club DOC sparsi in tutta Italia prosegue infatti a Riccione, dove sorge un centro di bianconeri che ha unito tutti i tifosi della costa. Abbiamo intervistato il suo presidente, Daniele Longhi.

Siete nati quasi in contemporanea con lo Juventus Stadium, nel 2011.

"Sì, come club abbiamo la stessa età del nuovo stadio. Venivamo da annate non fortunate, quindi abbiamo fondato il club sull'onda dell'entusiasmo per la nuova struttura. Il primo anno non abbiamo potuto partecipare a tutti i match, ma adesso sì, siamo sempre presenti in casa e anche in occasione delle trasferte. Anche quelle europee". 

Qual è stata la prima partita che ha visto nel nuovo stadio? 

"Personalmente, la mia prima è stata Juventus-Udinese del 2012. Allora non ero ancora presidente, partecipai in qualità di socio. Fu una serata piuttosto particolare, anche perché nevicava molto. Mi ricordò che Matri segnò una doppietta. Ma un'altra che ricordo è la vittoria sul Chelsea per 3-0 in Champions League. E ovviamente la finale di Berlino: in quell'occasione siamo partiti in una ventina da Bologna".

Quanti soci contate adesso? 

"Quest'anno abbiamo stabilito un nuovo record, siamo arrivati a 1100, una cifra importante raggiunta anche grazie all'entusiasmo per i cinque scudetti consecutivi. E' qualcosa che ci rende molto orgogliosi, anche perchè tutti noi abbiamo famiglia e lavoro, ma decidiamo di dedicare tempo a questa passione".

La vostra sede è a Riccione, ma il vostro nome è "Riviera Juventina": come mai? 

"Perché abbracciamo tutta la riviera romagnola. La sede principale è a Riccione, mancava un club qui in zona. Però, da questo punto di vista, abbiamo molti più soci provenienti da Rimini, che è una città notevolmente più grande. Ci ritroviamo al Glamour Cafè di Riccione, dove abbiamo la possibilità di far vedere ai soci le partite in televisione. Poi abbiamo altri JRC Point, come li chiamiamo noi, a Misano Adriatico e in altri luoghi".

Cosa si augura per il futuro?

"Di ripetere una finale di Champions, e magari di vincerla. Sarebbe bello portare più soci possibili a una finale vittoriosa. E poi diciamo che i nostri soci hanno viaggiato un po' dappertutto in Europa, ma a Cardiff ancora non siamo stati..."