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"La mancata convocazione gli ha fatto bene sotto tutti i punti di vista: sia a livello di riposo e di lavoro, sia a livello di motivazione". Parole e musica di Massimiliano Allegri. L'allenatore della Juventus, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Chievo, ha glissato così la domanda sulla mancata convocazione del Gonzalo Higuain per le due sfide della Nazionale argentina, con il CT Sampaoli che gli ha preferito Icardi ed Aguero. Una delusione per il Pipita? Probabilmente sì all'inizio, ma in sostanza meglio così. Per molti, diversi, motivi.

LA MOTIVAZIONE - Il Pipita ha avuto modo in queste 2 settimane di "riposo" di allenarsi a Vinovo con il gruppo, evitando pesanti trasferte e jet lag stancanti, ma soprattutto ha potuto proseguire il programma della preparazione atletica, con un focus particolare, prima di immergersi nel primo vero e proprio tour de force stagionale. Sette partite in 23 giorni, tuttte o quasi da titolare, perchè là davanti non c'è - volutamente - un vice Higuain designato: è lui più tutti gli altri, con Mandzukic e Dybala pronti a rilevarne la posizione, ma solo per necessità. 

LA GARA PER LUI - Chievo, Barcellona, Sassuolo, Fiorentina, Torino, Olympiakos, Atalanta. Ci sarà sempre. Ma andiamo con ordine. La gara di domani, contro il Chievo, pensandoci bene assomiglia ad un dejavu della passata stagione. Higuain segna alla prima, manca l'appuntamento nel secondo turno, ma si presenta con una doppietta in 12' alla prima da titolare, per di più allo Juventus Stadium. Un urugano abbattutosi contro il malcapitato Sassuolo. E anche il modulo, o meglio gli interpreti scelti da Allegri per la gara di domani, sembrano andare in questa direzione. Douglas Costa e Bernardeschi sono i favoriti, insieme a Mandzukic, per il tridente alle spalle del Pipita, e sono giocatori diversi da Paulo Dybala. La Joya è un accentratore, a cui piace dialogare, tanto quanto concludere in porta, mentre i due nuovi innesti - alla prima in Serie A - hanno tra le loro principali qualità l'assist per il riferimento centrale, a maggior ragione se l'attaccante si chiama Gonzalo Higuain. Tutto in una direzione.

IL RIMPIANTO ARGENTINO - Sono bastati 3 minuti all'Argentina per rimpiangere la non convocazione di Higuain. Sì, lui che spesso è stato additato come principale responsabile dei secondi posti della Seleccion, tra Copa America e Mondiale, è tornato immediamente nella mente dei tifosi albicelesti quando Mauro Icardi ha fallito da due passi la prima occasione capitatagli. Perchè? Nove anni fa, il 10 ottobre 2008, Higuain siglava il primo  gol con la maglia della sua Nazionale, proprio con un azione identica a quella conclusa malamente dal centravanti nerazzurro, diversa solamente negli interpreti, ad imbastirla c'erano Messi ed Aymar. Appena 180 secondi e il Pipita è già un rimpanto, e non è un caso. La sua media gol con la Seleccion parla da sè: 0.46 gol a partita, appena sotto lo 0.48 di sua maestà Leo Messi, e in un Argentina da 16 gol in 16 partite non può che fare comodo. 

Ma l'esclusione non abbatte, al contrario è stimolo. Così Higuain è più affamato che mai, ma non di cibo come vuole la comune ilarità, bensì di gol e successi. La sua media con la Juve recita 0.56 reti ogni gara giocata. Ma tutto questo ancora non basta. 32 reti non sono state sufficienti per il colpo grosso, e allora bisogna alzare ancora l'asticella, solo così Higuain può far sentire il suo vero peso. 

@MenonAndrea