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E ora? Cosa accadrà al Bologna? Questa questione è al centro di tutte le discussioni di mercato, spiega Repubblica, perché dal talento di Motta a Zirkzee, dal promettente Ferguson a Calafiori, l'orchestra efficace del Bologna vanta numerosi solisti pronti a farsi valere su palcoscenici più prestigiosi, più famosi, più ricchi. 

I calciatori sono professionisti chiamati a massimizzare le loro carriere, che solitamente durano un terzo di quelle di altre professioni; è quindi naturale che cerchino le opportunità più redditizie. Tuttavia, la caccia del Bologna alla Champions League — e il modo in cui sta perseguendo questo obiettivo apparentemente irraggiungibile — non è una storia qualsiasi. 


Thiago Motta resta al Bologna? Lo scenario


La proprietà Saputo ha già dichiarato di non avere vincoli finanziari, chi apprezza quell'armonia vorrebbe vederla riflessa in Champions League. È la scelta che Xabi Alonso ha fatto a Leverkusen. Forse anche perché la panchina del Real Madrid, quella verso cui punta davvero, è occupata. 

Se al di fuori dei grandi club i risultati solitamente portano a interessanti offerte per i giocatori più in vista, il successo del Bologna potrebbe avere un effetto aggregante, una sorta di "patto nello spogliatoio". Come la Sampdoria di Vialli e Mancini, che nel 1990 decise di restare unita nonostante le sirene delle grandi città, per inseguire — e ottenere — lo scudetto l'anno successivo. Una stagione del Bologna in Champions si baserebbe su un accordo simile.

Ci sono numerose analogie tra questa situazione e quella dell'Atalanta, dove la brillantezza della stagione mette in discussione se puntare alle coppe o trattare giocatori come Koopmeiners, Ederson, Scalvini (che sarà presto oggetto di interesse su Scamacca) con i grandi club. 



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