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Mino Raiola, noto agente e procuratore di grandi calciatori come Ibrahimovic, Pogba e tanti altri, ha parlato in una conferenza stampa a Montecarlo, indetta dopo la vicenda Donnarumma. Proprio il portiere del Milan, che non ha rinnovato con il club rossonero, è il caso della settimana che ha scatenato polemiche e discussioni. 

Ecco le frasi dell'agente, riferite da Premium Sport:

NO AL RINNOVO - "Cosa c'è dietro la decisione di Donnarumma di non rinnovare col Milan? Una situazione troppo ostile e violenta che si era creata e da cui non si poteva più uscire. Lui è stato minacciato, la famiglia è stata minacciata: minacce di non giocare, di morte, striscioni mai tolti dalla società e un atteggiamento passivo nei suoi confronti. Non è mai stata una questione economica, se due parti vogliono trovare una soluzione la soluzione si trova. Visto che loro erano in giro con il budget di un top player e il top player ce l'hanno in casa, io sicuramente avrei trovato un modo per soddisfare le parti, ma non siamo mai entrati in quei discorsi". 

GESTIONE E PROGETTO - "Sbagliata la gestione di un top player come Donnarumma? Secondo me sì. Sono stati troppo esuberanti, i toni sono stati sbagliati e i rapporti non sono stati giusti. Se volevo conoscere il progetto del Milan in modo più graduale? Sì, ma comunque avevo già garantito alla società che non saremmo partiti a parametro zero, l'ho sempre detto e pensavo fosse sufficiente almeno per mettere tranquilla la parte patrimoniale della cosa, ma non è stato capito. Non era una questione di rubarsi il giocatore, ma forse ho sbagliato io, non sono stato molto convincente, non lo so. E' stato gestito tutto male secondo me."

OFFERTE DA ALTRI CLUB - "Se dietro questa decisione c’è l’offerta di un grande club? Quelle c'erano già da quando aveva 16 anni e anche quando ne aveva 14, quindi se voleva andar via sarebbe andato via quando non era il titolare del Milan. Ripeto, non è questo, noi non abbiamo nessun accordo con nessuna società, nessuna società ci spinge a fare certe cose. Il problema non è economico, è una questione di forma: non potevamo più accettare certe minacce, certe tensioni, lo stress psicologico, la passività della società nei confronti di Gigio."

RAPPORTO CON MIRABELLI - "Il rapporto con Mirabelli? Ma io parlo del Milan, poi Mirabelli è stato un esponente che ha condotto questo e quindi si prenderà le sue responsabilità. Se Mirabelli dovesse fare retromarcia e usare altri toni? Oggi non voglio riaprire questi discorsi perché sarebbe riaprire un'altra volta il circo e non lo voglio fare. Io contro il Milan non ho niente, i rapporti con Fassone sono ottimi e se ci dobbiamo parlare ci parliamo, ma ormai loro hanno fatto la loro scelta. Si doveva decidere il 13 giugno e noi abbiamo deciso."

TRIBUNA - "Se Donnarumma rischia di perdere un anno? Sì, è un rischio importante. Se sarà giudicato per le sue qualità di sicuro non perderà l'anno, se invece ci sono altre situazioni che costringono l'allenatore a prendere certe decisioni allora forse lo perderà. Per me è mobbing se minacci un giocatore di stare un anno in tribuna. Il Milan sta cercando un altro portiere sul mercato? Hanno il diritto di cercarne anche altri sette di portieri, non è mica un nostro problema".

La Rai ha ottenuto un'intervista in esclusiva con Raiola, al di fuori della conferenza. Ecco le sue parole: "Milan ambiente troppo ostile che si era creato. Noi siamo stati costretti  a prendere decisioni che non eravamo pronti a prendere. Non c'è stata concessa possibilità di vivere con serenità la cosa, ma è stato tutto fatto così pubblicamente e senza darci la possibilità di decidere. Clausola? Non è una questione di soldi, della clausola non abbiamo nemmeno parlato, perchè quando ne parli sei al 90% della trattativa. E qui non  lo eravamo. C'è stata una gestione sbagliata".