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Quando il predatore diventa preda, e viceversa. C’è una costante, in questo inizio di stagione della Juventus: la clamorosa e inspiegabile tendenza dei bianconeri a sciogliersi come neve al sole quando l’asticella si alza. Si legga: zero punti contro le squadre al vertice della classifica.

SCONTRI DIRETTI - Vero, finora - tra i condomini ai piani alti di questo palazzo chiamato Serie A - la Juve ha incontrato soltanto Lazio e Sampdoria. I segnali, tuttavia, sono già chiarissimi: fin dalla doppietta di Immobile che ammutolì lo Stadium, schiaffone replicato oggi con il crollo fragoroso a Marassi. Appena si parla di scontri diretti, la batosta è puntualmente all’orizzonte. Quando il gioco si fa duro, i campioni d’Italia scivolano. O meglio, impazziscono: perché è semplicemente indifendibile il calo mentale - non il primo, forse non l’ultimo - subito dai ragazzi di Allegri contro la Sampdoria, dopo un primo tempo all’insegna del controllo e delle occasioni sciupate. Gli episodi contano, certo: ma dopo la marcatura da dilettante di Lichtsteiner su Zapata, la Juve è sparita dal campo. Esattamente quanto accaduto all’Allianz Stadium dopo la prima puntura della Lazio.

TOCCA ALLE 'PEGGIORI' - La preoccupazione è palese e giustificata all’interno del gruppo bianconero. Perché - per usare le parole di Chiellini - “il gap tra le prime della classe e le altre squadre è aumentato, quindi perdere punti in questo campionato non è così semplice”. Tradotto: lo scudetto si vincerà grazie agli scontri diretti. Quelli che - annettendo la Sampdoria all’esclusivo club delle grandi - la Juve fino a questo momento ha sempre perso. Paradossalmente, mancano ancora gli avversari più ostici. E il calendario comincia a fare paura: il 1° dicembre toccherà al Napoli, il 9 dicembre all’Inter, il 23 dicembre alla Roma. C’è un lungo percorso disseminato di grossi ostacoli da qui a Natale: se questa Signora si sente degna di un tale appellativo, farebbe bene a cambiare rotta. In caso contrario, è meglio dimenticare subito il titolo. E ammettere, a chiare parole, di non essere più una big. 

@mcarapex