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Le notizie e le immagini che arrivano dagli Stati Uniti consentono di tracciare un primo quadro di quella che potrebbe essere la Juventus della stagione prossimo ventura. L’uso del condizionale, naturalmente, è d’obbligo perché sotto tutti i punti di vista ci troviamo di fronte alla classica situazione da "lavori in corso", la quale pretende valutazioni assolutamente poco impegnative. In ogni caso un’analisi è già possibile farla, così come un’idea su quel che sarà o che potrebbe essere non è campata in aria.

La prima considerazione, successiva alla riflessione fatta nel corso della partita vinta dai bianconeri sui francesi del PSG, è che il popolo juventino dovrebbe prepararsi mentalmente a vivere una stagione rocambolesca e anche piuttosto esaltante per ciò che concerne la prevedibilità e anche l’imprevedibilità di uno spettacolo annunciato. Del resto se il gioco del calcio, almeno sulla carta, dovrebbe garantire quella gioia e quel divertimento che possono andare oltre il sapore certamente dolce della vittoria allora è doveroso prendere atto che la squadra di Allegri partirà decisamente ben attrezzata per svolgere a puntino questo compito, diciamo così, ludico e per palati amanti dei gusti speziati.

La massima espressione del calcio come strumento di piacere individuale e collettivo è certamente il gol o, comunque, il gioco di assalto al fortino avversario. Ebbene, sotto questo aspetto e credo insieme con il Napoli di Sarri, la Juventus non dovrebbe avere alcun tipo di problema. Allegri potrà contare su una forza d’urto di proporzioni e di consistenza davvero eccezionali laddove persino la presenza del giovane e maturando Kean rappresenta un valore aggiunto di notevole interesse alla dimensione già stellare configurata dai vari Dybala, Higuain e Douglas. A cucire e a indicare le vie di accesso adeguate provvederà quella che secondo il sottoscritto potrebbe essere sul serio la nuova bandiera bianconera, in campo e fuori. Dico di Marchisio e di quella sua esplosività ragionata ritrivata (o trovata del tutto) grazie alla quale potrebbe rivelarsi il leader del gruppo.

Poi si arriva, fatalmente, al reparto difensivo ove è inutile nasconderlo  l’assenza di Leonardo Bonucci pesa come un macigno. Grosse novità di mercato, al momento, non ce ne sono e malgrado la loro abilità Marotta e Paratici ben difficilmente riusciranno a portare in casa Juve un “gigante” di identica statura. In tal caso Allegri dovrà fare buon viso a cattivo gioco e convincersi che la sua Juventus della stagione in arrivo avrà il compito di osare il massimo e di rischiare all’estremo seguendo quella vecchia teoria della serie “per vincere occorre fare un gol in più dell’avversario”. Una Juve da brividi, insomma. Ma anche da grande spettacolo. Una Juve che sarebbe piaciuta tanto ad Alfred Hitchcock il maestro del thrilling. E, come tutte le opere del regista americano, una Juventus da Oscar. Da leggere come Champions.