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Uno dei punti di forza della programmazione della Juve nell'era Andrea Agnelli-Marotta-Paratici è stata la capacità di creare forti sinergie con tante società: accordi di mercato, piazze dove far crescere i propri giovani lontano da Torino, serbatoi dove pescare con profitto talenti sfruttando un canale privilegiato. E via così. Negli ultimi anni è andato in costante crescendo il ruolo del Sassuolo, tanto da essere etichettato a tutti gli effetti quasi come un club satellite, cosa che in realtà non è. E come col Sassuolo, la Juve ha un filo diretto anche con altri club di serie A: basti pensare ad Empoli e Atalanta, passando dal Pescara. Così è anche nelle categorie inferiori. Una rete preziosa e distribuita in Italia come nel resto d'Europa, una sorta di evoluzione 2.0 di un progetto in atto con grande successo già ben prima dell'avvento dell'attuale dirigenza. E nei primi anni Duemila ad esempio, il Sassuolo della triade Moggi-Bettega-Giraudo era a tutti gli effetti il Crotone.

LA PRIMA VOLTA DI GASP – Una collaborazione quella con il club calabrese che aveva portato a stagioni da autentico satellite in serie B. Sempre ottimi i rapporti già in precedenza, ma dal 2003 al 2006 il flusso dalla Juve al Crotone aveva trasformato la formazione calabrese in un passaggio intermedio tra la Primavera e la prima squadra bianconera. In uscita dal vivaio della Juve, ad esempio, c'era un Gian Piero Gasperini chiamato a guidare questo progetto tecnico al debutto nel calcio dei grandi. Un triennio che ha visto il Crotone prima vincere la serie C e poi trasformarsi nella rivelazione della serie B, anche potendo attingere all'infinito serbatoio di giocatori di proprietà Juve: tra prestiti e comproprietà, non si contavano quasi gli affari, tra elementi ai primi passi di una lunga e importante carriera ed altri poi rivelatisi meteore autentiche. Nel 2003-2004 il secondo posto nel girone B dell'allora serie C valse il salto in cadetteria: agli ordini di Gasperini c'erano i bianconeri Gastaldello e Paro, ma anche Scardina e Redavid. Saliti in B, al Crotone mancavano solo i colori sociali della Juve: nel gruppo del Gasp, arrivato sedicesimo, c'era quasi una squadra intera composta da Mirante, Bartolucci, Gastaldello, Guzman, Konko, Maietta, Paro, Scardina e Scicchitano. Nel 2005-2006 infine con Gasperini nel Crotone dei miracoli finito nono, c'erano ancora Gentile, Guzman, Konko, Maietta, Scardina, Zeytullayev e il primo Nocerino. Calciopoli poi azzerò tutto, anche la verticalità di questo rapporto.