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Il segreto del successo è la programmazione. Niente è lasciato al caso, l'improvvisazione è rigettata. Il modus operandi della Juve è ormai chiaro: programmare, setacciare, valutare, portare a casa. Appena il quadro mostra una piccola crepa, Marotta, Paratici e tutta la squadra di osservatori  sono già in campo, per trovare il profilo ideale per sistemare il futuro.

EREDI - È successo con Daniele Rugani, per fare un esempio. Le sue potenzialità sono emerse ad Empoli e la Vecchia Signora non ha esitato ad accaparrarselo, individuando in lui il perfetto erede di Andrea Barzagli. Ora il piano sembra quasi riuscito. È successo con Caldara, che probabilmente raccogilerà l'eredità di Chiellini. L'atalantino è già della Juve e probabilmente arriverà a Torino nel 2018, pronto ad essere subito importante. E succederà anche con Buffon e Lichtsteiner. Il post Gigi non è semplice da gestire, ma la dirigenza bianconera ha messo gli occhi sul meglio: Gigio Donnarumma. La società è già al lavoro, sebbene l'operazione sia complicata. E il dopo Lichtsteiner potrebbe essere Lirola, che sta crescendo a Sassuolo, dopo aver incantato con la Primavera di Fabio Grosso. Senza dimenticare Spinazzola e Mattiello, possibili sostituti di Evra come prima alternativa ad Alex Sandro.

OCCASIONI E GIOIELLINI - Non solo eredi designati, ma anche gioielli e occasioni sparse. La Juve prende tutto, puntando quasi a un monopolio. Ha approfittato dei fallimenti di Parma e Siena per Cerri e Rosseti (ora in prestito a Pescara e Lugano), si è portata a casa Ganz jr, e ha messo le mani su Mandragora, Sensi e quasi Orsolini. Tutti talenti esibiti dalla Serie B e che in futuro potrebbero diventare preziosissimi, sia in ottica inserimento in bianconero che, al peggio, in ottica monetizzazione. 

IL RIMPIANTO - Quando i ragazzi non mantengono le promesse, poi, ecco la scelta: vendere. È successo con Immobile, Zaza e Gabbiadini, ceduti senza rimpianti. Un rimpianto, però, c'è. Si tratta di Domenico Berardi, forse quello su cui si era puntato di più. Numeri da fuoriclasse, qualità spaventose, ma i suoi no ripetuti alla Juve, preferendo la tranquillità del neroverde del Sassuolo, hanno spinto i bianconeri a mollare un po' la presa. E ora la sensazione è che si stiano defilando. Non tutte le ciambelle riescono col buco, d'altronde.

@Edosiddi