SEGNALI - La sconfitta di misura, figlia di una partita in cui anche la Vecchia Signora avrebbe potuto mettere la freccia in qualsiasi momento, consegna a Dal Canto segnali positivi, uniti ai problemi già visti contro il Bologna. Un identità definita non c'è e non può esserci per questioni temporali, ma l'impegno e la qualità dei singoli rappresentano una significativa promessa per il futuro. La difesa balla solo quando i ritmi sono 'da Barcellona', ma per il resto tiene botta bene, mentre dalla cintola in su mancano sì intesa e a volte lucidità, ma non voglia e potenzialità. Il compito di plasmare tutto a immagine e somiglianza della sua squadra ideale toccherà a Dal Canto.
I SINGOLI - Se la nota negativa è chiaramente Kulenovic, che si divora il gol vittoria e poi si fa espellere in maniera ingenua, sono invece positive le prove di Tripaldelli e Kameraj sulle corsie e di Olivieri in avanti. L'ex Empoli mostra che quanto esibito nel precampionato non è un'eccezione. Leader veri i tre fuoriquota, Del Favero, Vogliacco e Toure, che con la squadra che gira meglio e con più voglia si trova molto più a suo agio e riesce a disegnare con più libertà. Non può bastare, ma anche qui si può sorridere al futuro. La sconitta di misura resta una sconfitta, ma il cammino intrapreso è quello giusto. La salita non deve scoraggiare.
Foto di Mario Foschini
@Edosiddi