L'ASCESA - Gli infortuni, l'esordio al Camp Nou, la super partita contro la Fiorentina e il bis contro l'Olympiacos, all'improvviso per l'infortunio di Pjanic. Il bosniaco si ferma, e così lancia proprio l'uruguaiano: la strada per l'ascesa passa da questo periodo, da apprendista a titolare, in un attimo. Anche inaspettato. Contro la Fiorentina era stato un assaggio, ma con l'Olympiacos è stata la vera e propria consacrazione, per come è arrivata soprattutto: appunto all'improvviso.
LA SCENA - In campo al posto di un Pjanic che si ferma nel riscaldamento, senza la preparazione fisica e mentale necessaria, eppure è subito pronto. Il pubblico lo acclama ad ogni giocata, lui corre e interviene su qualsiasi pallone con quelle lunghe leve. Unico difetto, segnalato da Allegri, le verticalizzazioni. Ma il ragazzo è giovane, la personalità c'è e va tirata fuori. Come? Solo giocando. Con il pallone tra i piedi può iniziare a forzare, a prendersi qualche rischio (calcolato), a fare sul serio. Atalanta, poi la pausa, la Lazio e forse ancora lo Sporting. Almeno una gara, probabilmente due, forse tre, dipenderà dai tempi di recupero di un Pjanic che è indispensabile per la Juve, ma che così potrebbe avere qualche recupero in più, evitando di arrivare logoro agli ultimi fondamentali appuntamenti, vedi Cardiff.
Il pubblico lo ha già conquistato, la stima di Allegri anche... ora ha 90', 180' o 270' per prendersi la Juve, per diventarne il centro, com'era alla Bombonera, così allo Stadium.