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L'ha detto una settimana fa, e l'ha ripetuto oggi per la seconda volta. Per Alessandro Dal Canto, allenatore della Primavera della Juve, Marko Pjaca non appartiene alla sua categoria, ma forse oggi ci crede un po' di più anche lui. Sì, perhè in una settimana è già tutto diverso.

Dopo la prima partita contro il Milan, in cui è sembrato piuttosto opaco nonostante il guizzo decisivo per il risultato (punizione gioiello), Marko Pjaca con il Sassuolo ha impressionato tutti. Due assist decisivi, per il primo e il terzo gol, ma soprattutto un'altra spinta, un altro motore. Più presente nel gioco, più attivo e a testa alta, con guizzi importanti, sia a livello tecnico che fisico. Non è ancora al massimo, com'è naturale, ma questi minuti fanno ben sperare, e il fatto che si già arrivato a 95' consecutivi è sicuramente positivo. Il tutto sotto gli occhi di un attento e speranzoso Massimiliano Allegri, che lo ha osservato dopo la conferenza.

Ci vorrà tempo, disse settimana scorsa dopo i primi auspici fin troppo positivi, ma forse ce ne vorrà un po' meno delle ultime previsioni. Il perchè è lì da vedere, nella voglia e nell'impatto fisico di oggi. Non sarà probabilmente sempre così, non lo è mai dopo un infortunio, ma i guizzi ci sono e da lì si riparte. A testa alta, come quando serve Olivieri, con forza, come quando riparte e stacca gli avversari, con intelligenza. Marko non è di questa categoria, la sua Juve lo aspetta.