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Watford è una graziosa cittadina a 48 minuti circa dal centro di Londra. Una periferia da cui le cose, in realtà, si vedono piuttosto bene: è quanto ci ha raccontato - in esclusiva - Roberto Maximilian Pereyra. L'ex calciatore della Juve ha parlato a IlBianconero.com in un'intervista a cuore aperto: il campo, il mercato, ricordi (belli e brutti), qualche sogno e anche un paio di consigli per l'uso, vista la sfida imminente.

Già, El Tucumano non si è scordato della Juve, anche se ne è stato deluso, è semplicemente maturato. Tanto, da non portare rancore, anzi... 

"La Juve è sempre a Juve. Ha dimostrato contro la Lazio cos'è, sempre con la testa, sempre fino all'ultimo e così vince le partite. Domani farà una grande partita, ma deve stare attenta a questo Tottenham, perchè loro giocano bene.

Il suo Watford ha fatto 1-1 con il Tottenham in campionato, andando anche in vantaggio... Cosa ci può dire di questa squadra? 
La Juve deve stare attenta, lo hanno dimostrato anche a Torino. Qua in Premier le squadre corrono fino al 90' e ci provano sempre. Sarà bella come partita, perchè loro fisicamente sono forti e con il campo grande sarà una gara aperta. La Juve rischia di soffrire Wembley, il Tottenham corre e va forte, si gioca con intensità.

Qual è il punto debole del Tottenham?
Se la Juve trova spazio tra le linee, dietro la linea di metacampo può fare male. Ma anche sugli esterni, lì il Tottenham può soffrire.

Chi può essere decisivo nella Juve?
Sicuramente il Pipa, ma anche Dybala. Loro saranno fondamentali per la Juve, quindi dobbiamo puntare su di loro. Poi sappiamo che in porta c'è Buffon e la difesa è molto forte. Il Tottenham deve fare attenzione.

Chi è il pericolo numero 1 del Tottenham?
Kane. Poi però gioca molto bene Dembelé, sono i cardini della squadra.

L'International Champions Cup 2016 giocata con la Juve contro il Tottenham: una partita che lascio un favoloso scatto, l'abbraccio con Dybala. Come sono i rapporti con gli ex compagni? 
Quello che sento di più è Dybala, abbiamo messaggiato ieri e lo sento spesso. Ci parlavo per andare a trovarlo in albergo. Sento ogni tanto anche Higuain, ma molto di più Paulo.

Come sta il Pereyra di Watford? Due gol, tre assist, la rete a Conte e le 26 partite stagionali, con meno infortuni degli ultimi anni...
Adesso mi sento bene, sono rientrato dopo un problemino, e sto riprendendo a pieno. Piano piano, dopo un po' di tempo, ho giocato 90' l'altro ieri. Ora mi sento bene, ho preso fiducia, che era quello che mi mancava, Voglio finire giocando bene e il più possibile.

Gli obiettivi del Watford?
Il sogno Europa League c'è e rimane: ogni tanto ne parliamo tra compagni. Tutto dipenderà dalle prossime due partite, contro Arsenal (sesto in classifica e distante 9 punti) e Liverpool. Lì potremo capire cosa ci meritiamo e possiamo raggiungere: uscendone bene potremmo puntare l'Europa, in caso contrario lotteremo per la salvezza. La squadra però è migliorata molto, anche nella fiducia con questo allenatore (Javi Garcia ndr), quindi io ci credo.

L'obiettivo del Tucumano?
Il mio sogno è il Mondiale. Ho ancora speranze e ci voglio provare, devo giocare il più possibile e sperare nella convocazione.

Qual è il futuro?
Non sarebbe male tornare in Italia, mi piacerebbe giocare in un top club. Ora però mi importa solo di giocare, per il Watford e per il Mondiale, poi il calciomercato si vedrà.

I ricordi alla Juve: quale è stato il più emozionante?
Il primo anno è stato fantastico, quando sono arrivato: abbiamo vinto il campionato, la Coppa Italia e giocato la finale di Champions. E' stato il migliore per me. L'immagine più bella che ho, all'interno dello spogliatoio, è lo scudetto festeggiato a Vinovo dopo l'allenamento. Noi abbiamo finito di allenarci, mentre il Napoli ha perso 1-0 contro la Roma. Vincere senza nemmeno giocare, l'abbiamo scoperto tutti insieme e abbiamo potuto fare festa lì.
 
Pereyra c'era due anni fa, quando la Juve ribaltò il Bayern Monaco dopo il 2-2 dell'andata, salvo poi crollare all'ultimo minuto. Cosa ha sbagliato la Juve in quell'occasione?
Credo che in quell'occasione abbiamo mollato tutti un po' nel finale. Pensavamo di aver già vinto avendola ribaltata, ma una partita così importante di Champions, contro una squadra così forte, va giocata fino all'ultimo, finchè non fischia l'arbitro. Siamo stati superficiali e l'abbiamo pagata. Poi anche gli infortuni avevano pesato nell'occasione.

Perchè Pereyra ha lasciato Vinovo e la Juve? Qual è stata la reazione?
Ci sono rimasto male quando mi hanno detto che dovevo andare via, perchè non me l'aspettavo. Però, anche io dovevo pensare al mio futuro e ai miei obiettivi, perchè voglio giocare e quindi ho deciso di venire qui al Watford, dove c'era Mazzarri che mi voleva. Ero sorpreso quando mi hanno messo sul mercato, lì ho cambiato la mia idea: ho iniziato a pensare a me stesso. Io però ero predisposto a rimanere lì, perchè nella Juve vogliono restarci tutti. Io ero lì e sarei stato contento di rimanerci, però se ti viene detto che magari puoi rimanere fuori dalla lista e ai margini allora cambi. Io voglio giocare e stare in Nazionale.

C'è qualcosa che non ha funzionato o che sente di poter dire che avrebbe voluto fare meglio... quali sono i rimpianti dell'avventura in bianconero?
Ho sempre dato tutto, penso che gli infortuni mi abbiano condizionato: ho perso ritmo, partite, fiducia. Poi mi hanno detto così e sono andato via.

Tornerebbe alla Juve?
Sì, tranquillamente.

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