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Simone Pepe, simbolo e protagonista della prima Juventus di Conte, quella del primo scudetto, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni, raccontandoci tutto, dal Napoli a quel gol al San Paolo, che lanciò i bianconeri in un pirotecnico 3-3. Ecco le sue parole a IlBianconero.com: "Sarà una sfida importante, non dico fondamentale, ma ci manca poco. Loro sdrammatizzano, ma è così. Lo è per entrambi, una vittoria darebbe un segnale al campionato".

SAN PAOLO - "Giocare a Napoli per gli juventini? Una partita particolare, che si carica da sola. Ti rendi conto subito dell'atmosfera che c'è quando arrivi il giorno prima, poi tra hotel e il tragitto per il San Paolo capisci tutto il resto. Infatti da quanto è che si parla di Napoli-Juve...".

DIFFERENZE - "Diverso da Inter e Milan? Partite di cartello sono tutte, non solo le milanesi. Adesso questa ha un'altra importanza perchè il Napoli è davanti a tutte e quindi è più particolare".

INSIGNE E DYBALA - "Sicuramente è una bella sfida: sono in un momento di condizione mentale e fisica ottima, loro possono essere protagonisti, ma non saranno gli unici. Ci sono anche Mertens, Douglas Costa e Higuain. Per il Pipita tornare da ex è senza dubbio super particolare, per anni importanti trascorsi".

SARRI E ALLEGRI - "Allenatori diversi e metodologie diverse. Max è un vincente, per come prepara la partita, l'avrà caricata nel modo giusto. Nonostante si sdrammatizzi, la stagione è lunga e le somme si tirano a marzo, ha ragione".

BONUCCI - "E' stato importantissimo per la Juve perchè ha dimostrato tanto, poi le strade si sono divise per i motivi noti. Penso che però la Juve abbia trovato altri giocatori importanti. Howedes che è un ottimo giocatore come Benatia, Barzagli e Chiellini se stanno bene sono ancora i migliori, e Rugani cresce dietro di loro. Credo, com'è nella storia della Juve, che qualunque giocatore sia andato via sia stato poi sostituito in modo adeguato. Come Vidal e Pogba".

QUEL GOL AL SAN PAOLO - "Un ricordo fantastico, che è rimasto indelebile nella mente di tutti gli juventini e nella mia. In questi giorni ne ho parlato molto. Per me è un motivo d'orgoglio".

SCUDETTO - "Se fu lì la svolta scudetto? Credo che quello sia stato il nostro punto di forza maggiore, perchè recuperare una partita quasi persa in quel modo, ribaltarla e fare il 3-3 in un campo ostico come il San Paolo, valga più del pareggio a San Siro con il Milan. Lì ci fu anche la svolta nel 3-5-2 a Napoli, io feci la mezzala con Marchisio squalificato".

IL NUOVO SCUDETTO - "La Juve sa benissimo la sua forza e ha una vantaggio: sa come vincere, lo fa da 6 anni, ed è più facile da gestire. Poi a marzo si tireranno le somme. Vedo anche l'Inter messa bene, perchè non hanno le coppe, poosono gestire meglio tempi e forze, la Roma altrettanto".