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Un altro caso rischia di infiammare la situazione, già calda, attorno al procuratore Figc Giuseppe Pecoraro, primo “avversario” di Andrea Agnelli (le virgolette sono d’obbligo, visto che si parla di giustizia sportiva e non di una semplice partita di pallone) nell’ambito della vicenda giudiziaria sui presunti rapporti con la malavita organizzata.


IL VICE DI PECORARO - In un caso diverso, sempre di fronte alla Commissione Antimafia, Pecoraro (foto di RaiSport) ha accusato infatti il Latina Calcio di avere rapporti stretti con il capo clan Costantino Di Silvio detto Cha-Cha. Vicende ormai note, che come ricordato dal Messaggero hanno già portato alla condanna a 11 anni per Di Silvio, ma che ora sono all’attenzione della commissione bicamerale. L’audizione del procuratore ha sollevato tuttavia il velo su una vicenda assolutamente inedita e tutta da chiarire, riguardante Gianfranco Melaragni, ex capo di gabinetto del sindaco Di Giorgi. Il nome di Melaragni spunta nelle carte dell’inchiesta Olimpia: sarebbe lui l’autore della falsa interrogazione parlamentare contro il questore De Matteis, colpevole di aver parlato di core business riferendosi ai cambi di destinazione d’uso, frequenti a Latina. Si parla di affari d’oro, legati a cubature per nuovi palazzi, varianti e iter piuttosto discutibili. Il problema è che ora Melaragni è procuratore aggiunto in Figc.

INCONGRUENZE - Di fronte ai dubbi (giustificati) su tale incarico, Pecoraro in Commissione Antimafia ha ribadito: “Melaragni è una persona straordinaria e un funzionario impeccabile, l’ho scelto io come mio vice. Mi sono recato dal procuratore capo di Latina per chiedere notizie ed essere informato su possibili incompatibilità. La risposta è stata che è una persona meritevole di rispetto”. Peccato che il procuratore capo De Gasperis abbia poi chiarito e preso le distanze dalle dichiarazioni di Pecoraro: “Non ho usato quelle parole, non è il mio lessico. Gli ho detto che conoscevo Melaragni ai tempi di Roma e che si dà per scontato che un funzionario di polizia che conosco da 30 anni sia una persona corretta. Non ho mai effettuato indagini con lui a Roma (…). A Pecoraro ho detto che nell’ordinanza non risulta indagato, ma che se anche lo fosse stato non avrei certo dato informazioni in merito”.


NOMINA INOPPORTUNA - Sulla nomina di Melaragni come procuratore aggiunto in Figc è stato molto diretto il senatore Claudio Moscardelli, membro della Commissione Antimafia: “Mi sembra assolutamente inopportuna, l’altro pomeriggio non ero presente durante l’audizione di Pecoraro ma studierò attentamente il resoconto della seduta e mi riservo di presentare una nuova interrogazione parlamentare per chiedere un chiarimento sul ruolo di Gianfranco Melaragni”. Tutta da chiarire è la visita di Pecoraro a De Gasperis, avvenuta a Latina pochi giorni dopo gli arresti di Olimpia, nel novembre 2016. Insomma, uno degli uomini incaricati di mantenere il calcio “pulito” si trova adesso indagato per aver favorito affari “sporchi”. Non proprio il migliore biglietto da visita per Pecoraro, anche e soprattutto in vista degli sviluppi sulla vicenda (ripetiamo, completamente diversa) che riguarda la Juventus