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La Juve di Max Allegri è partita come mai prima era riuscita a fare. Eppure da più parti arrivano critiche e preoccupazioni, tra una difesa che balla e qualche infortunio di troppo. Fuori da questo coro è Silvio Pagliari, agente Fifa tra i più attivi e attento osservatore del movimento non solo italiano in questa intervista esclusiva rilasciata a ilBiancoNero.com: "Sento e leggo queste critiche ma rimango allibito. Una società come la Juve merita solo stima e fiducia, basti pensare anche soltanto a quanto fatto in questi ultimi tre anni senza andare troppo indietro nel tempo. Tre Scudetti, tre Coppe Italia, una Supercoppa, due finali di Champions perse solo perché di fronte c'erano due squadre in quel momento imbattibili per chiunque. Tempo al tempo, tutto si sistemerà".

 

Resta quindi la Juve ad essere la squadra da battere?

"Assolutamente sì, la Juve è ancora la squadra più forte d'Italia e potrà dire la sua fino in fondo anche in Champions. Deve soltanto assestarsi, in estate ha cambiato tantissimo e di conseguenza non poteva essere già tutto a posto. Ma Allegri è riuscito ugualmente a perdere due punti solo su un campo difficile come quello di Bergamo. Pensare di ottenere di più è francamente difficile, la favorita per lo Scudetto rimane la Juve anche se questo Napoli sicuramente le darà filo da torcere fino alla fine".

 

In fase difensiva però qualcosa da registrare c'è...

"Vero, ma ci sono stati anche tanti infortuni. Penso ad esempio a De Sciglio, se Allegri l'ha voluto fortemente è perché crede in lui. Diciamo che da qui a gennaio ci saranno tre mesi fondamentali, la Juve soprattutto in difesa ha perso elementi di grande spessore ed ora tocca a Benatia e Rugani dimostrare di poter essere i veri acquisti di questa Juve. Ma proprio per questo motivo, è un'altra la decisione, l'unica decisione, che mi ha lasciato perplesso".

 

Quale?

"L'esclusione di Lichtsteiner dalla lista Champions. Io uno come lui, per esperienza e atteggiamento, non lo avrei mai escluso. Al di là del fatto che poi si sia messa di mezzo anche la sfortuna costringendo Allegri a inventarsi ad esempio Sturaro, rimane il fatto che Lichtsteiner sia ancora un elemento fondamentale sotto troppi punti di vista".

 

A proposito di acquisti, pensa che a gennaio la Juve questa volta si muoverà attivamente?

"Lo potrà fare, solo se necessario e in giro di giocatori da Juve ce ne sono davvero pochi".

 

Un consiglio per gli acquisti?

"Dovendo fare un nome, un giocatore su cui punterei per valore e prospettiva è Gimenez dell'Atletico Madrid. Forte, giovane ma già esperto".

 

Tra quelli invece arrivati in estate, chi l'ha impressionata maggiormente?

"La premessa obbligatoria è che arrivare alla Juve non è semplice per nessuno, anche in passato tanti grandissimi giocatori hanno avuto bisogno di diversi mesi per capire come funziona un ambiente così esigente e vincente. Proprio per questo ribadisco quanto sia importante aspettare prima di esprimere un giudizio sulla squadra. E sempre per questo motivo non posso che essere rimasto impressionato favorevolmente da uno come Bentancur, per qualità e personalità. Credo che la Juve abbia fatto davvero un affare trovando quel giocatore in grado di raccogliere l'eredità di Pirlo nel reparto, con caratteristiche diverse ovviamente. Più che un nuovo Pirlo, mi sembra di rivedere un nuovo Veron. Mica male...".