Un’annotazione, quella sulla diversità bianconera rispetto al passato, necessaria per comprendere quanto la performance dell’altra sera abbia segnato il confine per una svolta davvero epocale e non soltanto sotto il profilo agonistico. Che il Barcellona stia attraversando un momento forse meno esaltante e prepotente di quel che sia stato legittimo attendersi può anche essere in parte vero e fa capo ad un normale stato fisiologico che comunque non può essere definito decadimento. Specialmente con fuoriclasse del calibro di Messi, Neymar, Suarez e Iniesta i catalani possono rivelarsi in ogni caso micidiali. Il fatto è che la strategia di un Allegri persino sorprendente insieme con la forza e l’orgoglio quasi sfacciati dei suoi giocatori i “pezzi da novanta” privi di adeguato sostegno dalle linee di mezzo annullate dai bianconeri hanno sparato a vuoto. Così, in una notte persino inimmaginabile, la Juventus si è seduta di diritto e con autorevolezza al tavolo insieme con le altre tre potenze dell’Europa calcistica ovvero il Bayern, il Real e lo stesso Barcellona. E da questo posto prestigioso nessuno potrà rimuoverla. Per molto tempo.
Il segreto di questa nuova stagione bianconera destinata a dilatarsi e a cementarsi nella storia si trova soprattutto dietro il palcoscenico del trionfo sportivo. Frutto di un lavoro sapiente e curato nei minimi particolari che si era iniziato subito dopo la catastrofe di Calciopoli e che ieri ha trovato il suo zenit non solo di immagine. E’ il progetto che la dirigenza bianconera, in primis il presidente Agnelli e con lui tutti i suoi più stretti collaboratori da Marotta a Paratici fino ai giovani manager che operano nella stanza dei bottoni, ha disegnato per fare in modo che la Juventus sia un’azienda che non produce solamente calcio fine a se stesso ma abbia il dovere e il potere di imporsi sul mercato internazionale come modello di eccellenza per il “made in Italy”. L’impresa di ieri, contro il Barcellona, ha dimostrato che è ormai possibile annunciare la perfetta e piena riuscita del progetto. Indietro non si tornerà mai più. La Juventus è già nel futuro. Insieme con la sua gente, felice.