commenta
Ero pronto a commentare. Via Pioli, torna Vecchi (uomo di grande spessore, tanto da insultare in Primavera un diciottenne che sarebbe potuto essere suo figlio) e l'Inter continua la sua discesa nel baratro. Poi ho visto la partita: doppietta di Iemmello, pubblico che se ne va, squadra che non ha idea di come posizionarsi e cosa fare, palloni buttati a caso e lo stadio che si infiamma per Gabigol, uno strapagato che ha giocato sì e no 90 minuti. Meraviglioso vederli esultare per l'ingresso di un brasiliano fin qui inconcludente, esaltarlo per ogni giocata (spesso sbagliata o fine a sé stessa).

Come si possono prendere in giro? Fanno tutto da soli. Certificano in totale autonomia la trasformazione di un club in un circo. E ricordare la Panolade, le invettive contro gli arbitri, i discorsi di scudetto dopo la sconfitta allo Juventus Stadium con errori arbitrali inventati rende tutto ancora più bello. Pioli il Potenziatore è diventato un pollo, la corsa al secondo posto si è tramutata in un crollo verticale che a chi è di buon cuore fa provare quasi compassione. Ma io non dimentico e rido. Grazie, Inter, perché nemmeno nei miei sogni avrei potuto dipingerti così ridicola.